Carlo Feliziani, responsabile della biglietteria giallorossa, è stato intervistato da Il Romanista per parlare delle procedure di sicurezza dello stadio. Ecco la sua intervista:
Cominciamo proprio dal terreno di gioco, dagli strumenti al servizio della salute degli atleti. Quali sono i mezzi a disposizione per le emergenze?
“Ci sono 2 mezzi mobili all’interno del rettangolo di gioco. Sono quelli che possono vedere tutti, vale a dire le macchinette elettriche sulle quali ci sono un medico anestesista rianimatore, un medico di assistenza più due infermieri. Sono due perché può anche succedere che ci sia uno scontro tra due giocatori e che possano avere entrambi un problema. Quindi tu devi avere due mezzi. E poi c’è un’ambulanza che in pratica sta pronta per qualsiasi intervento e che è posizionata nel boccaporto della Curva Sud lato Monte Mario. Per boccaporto si intende la linea di comunicazione che collega il campo con la parte esterna dello stadio. Questa ambulanza è un’unità mobile di rianimazione dotata di defibrillatore è pronta per trasportare il giocatore in Ospedale”.
A proposito di defibrillatore. In questi giorni se ne è parlato tanto. Quanti ce ne sono all’Olimpico?
“Ogni unità mobile è dotata di defibrillatore”.
Per fare chiarezza spiegammo l’esatta composizione della struttura sanitaria all’Olimpico.
“Noi allo stadio abbiamo in tutto 16 postazioni di primo soccorso. Di queste 16, 14 sono dedicate al pubblico e 2 agli atleti o a tutti coloro che per vari motivo hanno diritto a stare in campo. Le due per gli atleti sono le due macchinette elettriche… Delle 14 postazioni dedicate al pubblico, 10 sono dei “locali di primo soccorso” che sono all’interno dei vari settori. Poi ci sono le 4 torri dello stadio che al loro interno hanno altro personale. In ognuna di queste unità ci sono 3 persone: un infermiere professionale con defibrillatore e due soccorritori. Oltre ad una barella pieghevole e un kit di primo soccorso con defibrillatore. Nei già citati 10 locali di primo soccorso, invece, ci sono un medico e un paramedico. E ognuno di questi locali ha a disposizione un’ambulanza con l’autista che può partire in ogni momento. Delle 10 ambulanze, 6 sono delle vere e proprie unità mobili di rianimazione. Cioè già al loro interno c’è tutto quello che serve per rianimare. Sono ambulanze di primo livello, definite di livello “A”. Quattro di queste ambulanze sono invece di livello “B”, non sono centri di rianimazione mobile, ma sono comunque ambulanze dotate di defibrillatore.
E i Vigili del Fuoco? Tanti anni fa all’Olimpico c’era un problema di passaggio dei loro mezzi.
“Il mezzo passa normalmente. Ci sono 2 mezzi nei boccaporti Sud e Nord. Sono autopompe pronte ad intervenire per spegnere eventuali focolai di incendio. Anche se i materiali che ci sono difficilmente prendono fuoco. E’ cemento e i seggiolini sono ignifughi. Anche quella dei Vigili del Fuoco è una struttura importante. Organizzare un evento è un insieme di componenti in cui tutti devono lavorare all’unisono. “Security and safety”. Chi viene allo stadio deve sentirsi tranquillo. Anzi, “deve” essere tranquillo. La gente sa che, se si sente male, deve essere assistita, sa che c’è una struttura tranquilla. Criticità ce ne sono in continuazione. Grazie a Dio allo stadio sono più le cose che funzionano bene di quelle che non funzionano, altrimenti si avrebbero tanti problemi. Calcolate che ogni partita ci sono infartuati, persone che si rompono una gamba… Basta guardare i rapporti del servizio sanitario”.
Avete dai dati?
“Ogni partita, ci sono di media almeno 10-15 interventi. L’Olimpico è abbastanza sereno da questo punto di vista. Ma c’è di tutto: dalla signora anziana che cade dalle scale e si rompe una gamba, a quello che si rompe un braccio. Oppure le persone colte da attacco di panico. Può capitare a tutti di sentirsi male: al poliziotto come allo steward. Poi dipende anche dalle condizioni climatiche: quando c’è stata la neve a Roma, contro l’Inter, ci sono stati principi di assideramento. D’estate, quando fa molto caldo, c’è chi viene preso da un colpo di calore. Ripeto, 10-15 interventi di media a partita. Dal momento in cui prendiamo possesso dello stadio, 4-5 ore prima della partita, a quando si svuota completamente, 1,5-2 ore dopo, hai otto ore di presenza costante di personale dentro lo stadio con il clou da mezzora prima mezzora dopo la partita. Di interventi ce ne sono tanti”.
Photo Credits | Getty Images