E ancora una volta siamo costretti a rattristarci di fronte l’imbarazzante umoralità delle persone che vivono di As Roma (in tutti i sensi, alcune di loro). Dopo la sconfitta contro il Siena la Roma era, a detta di tutti, destinata a vivere una stagione triste, anonima. Una vittoria contro il Parma ed ecco spuntare “il dovere morale di arrivare terzi”, che non esce solo dalla bocca di Walter Sabatini (l’uomo che questa squadra l’ha costruita, ci mancherebbe pure che non chieda il massimo ai suoi), ma anche da quella di tifosi e giornalisti. Da quella di questi ultimi soprattutto, che passano da “è una squadra costruita male, ci sono delle pippe: dove vuoi andare?” a “se non si arriva terzi è uno scandalo, le squadre sopra sono inferiori, si DEVE arrivare terzi ed in Champion’s“. Sì, la Roma non è continua, dall’inizio della stagione mantiene un ritmo decisamente altalenante, ma in altalena ci sono anche tutti gli opinionisti e molti tifosi. La Roma non ha perso niente contro il Siena e non ha vinto niente contro il Parma (anche se siamo riusciti finalmente a vincere contro una squadra tutta dietro la linea di centrocampo, senza affanni…): la stagione è ancora lunga, è ridicolo disperarsi e piangere dopo ogni sconfitta o pareggio e tornare ad esultare e ad esagerare con gli elogi alla squadra dopo ogni vittoria. Quando si perde, si dice “mamma mia, sì, abbiamo sempre perso…ma almeno prima giocavamo” o “ecco, a che serve il bel gioco? A niente, gli altri si chiudono, noi giochiamo e perdiamo“, quando si vince “e meno male si doveva giocare bene! peggio di Ranieri o qualsiasi altro catenacciaro“. E’ triste, è avvilente. Ogni volta così.
Indubbiamente queste persone sono così e lo saranno sempre, ma quanto è stupido immaginarsi promesse di vittorie o aspettarsi di vincere tutto fin da subito (nonostante sia stato detto a chiare lettere che ci sarebbe voluto tempo) ed incolpare dopo ogni sconfitta qualcun di altro di averci illuso? Quando Luis Enrique dice che l’obiettivo è la vittoria del match per la quale è in conferenza, non lo fa perchè è un disilluso o perchè non è d’accordo con la dirigenza, ma lo fa perchè l’obiettivo è vincere sempre, l’obiettivo è non fare voli pindarici dopo una vittoria e non buttarsi giù dopo ogni pareggio o sconfitta, l’obiettivo è tenere concentrata una squadra formata perlopiù da giovani. L’allenatore è lui, non io, non chi commenta il match alle radio nei pre o post partita, non i giornalisti, non gli opinionisti. Lui conosce i propri giocatori, lui sa il loro stato di forma fisico e mentale. Puo’ sbagliare, sbaglia ed ha sbagliato, ma ergersi ogni volta a massimi conoscitori del calcio giocato, del calciomercato o di qualsiasi altra cosa obiettivamente lontana e parlare, straparlare e criticare attraverso ovvietà e luoghi comuni, è davvero da persone piccole. Dopo ogni partita è estremamente facile ipotizzare la formazione che sarebbe servita, ma farlo PRIMA è un lavoro. Ad ognuno il suo.
Ah! ancora una volta chiedo EQUILIBRIO. Non se ne può più. Ora sono tutti fenomeni, prima erano tutti sopravvalutati. Così non si va da nessuna parte…
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