Nuova, dura presa di posizione del Papa sul tema della “sessualità”. Stavolta Benedetto XVI ha puntato il dito contro l’ideologia dei “transgender”. L’umanità – ha detto il Pontefice – è «uomo e donna» e se si parla di «gender», si apre alla autodistruzione dell’uomo: il «gender» «si risolve in definitiva nella autoemancipazione dell’uomo dal creato e dal Creatore». La tesi di Ratzinger trova spazio in un nuovo capitolo della sua visione dell’ecologia, illustrato alla Curia riunita per gli auguri di Natale. All’ecologia del pianeta, il Papa ha affiancato quindi «l’ecologia dell’uomo», per difenderlo dall’autodistruzione, e la critica al «gender».
Sconcerto da parte dell’Arcigay: «Ormai per Ratzinger siamo diventati un’ossessione…». Imma Battaglia, leader storica della comunità omosessuale e presidente dell’associazione Digay Project, ironizza: «Faccia fare Natale pure a noi». Vladimir Luxuria, invece, ha usato toni più diplomatici: «Non ci sentiamo delle schegge impazzite al di fuori del progetto divino, ma delle persone come tutte le altre, che non dovrebbero essere giudicate peccatrici per il solo fatto di essere transgender».
Benedetto XVI, infine, ha criticato l’idea, diffusa anche tra «voci cattoliche», che il Papa sia la «star» delle Giornate mondiali della gioventù, intese come «una specie di festival rock modificato in senso ecclesiale».