Ci ha creduto al pareggio?
“Eh, eravamo rientrati in gara mentalmente. La Roma non ha chiuso la gara, ha avuto diverse occasioni. Abbiamo sbagliato l’approccio iniziale, sembravamo un pugile che aspettava di prenderle. Troppi errori nel palleggio, sapevamo che ci avrebbero messo in difficoltà, nei primi 25 minuti i ragazzi non mi sono piaciuti per niente”.
Come mai non ripartivate?
“Non siamo stati bravi a recuperare, dovevamo individuare meglio le traiettorie. In altre occasioni fatte buone giocate, ma comunque ribadisco che non mi è piaciuto l’atteggiamento iniziale”.
Siete in 4 a lottare per la salvezza. Pensi saranno coinvolte altre squadre?
“Non so quali, ma fino ai 14-15 punti tutte possono ritrovarsi nel polverone. Se vincessimo sabato col Catania potremmo smuovere la classifica”.
Nel primo gol Oddo e Cuadrado si sono parlati poco. Alla difesa a tre non c’hai pensato?
“Non era facile preparare la squadra così, avevo diverse assenze e giocatori in nazionale. Io prediligo giocare a 4 dietro, ma al di là dell’episodio del gol di Pjanic, c’è stata poca comunicazione dietro. In quel caso dovrebbe accorciare di più uno dei centrocampisti. Abbiamo sofferto lì a sinistra, Taddei molto bravo ad inserirsi senza palla”.
Cuadrado croce e delizia: fastidioso offensivamente per la Roma, ma meno bravo difensivamente. Può migliorare.
“Condivido. Deve dare continuità al lavoro e migliorare tatticamente. Ha qualità per emergere”
La tua squadra comunque è viva: dà la sensazione di essere straripante in contropiede.
“Sì sì, la squadra ha sofferto ma ha dimostrato di esserci, questo è importante psicologicamente. Dobbiamo commettere meno ingenuità individuale”.
La Roma ha vinto con difficoltà o facilmente?
“Diciamo con fatica, perché ha rischiato di farsi pareggiare”.
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