Battere il Napoli. Per confermarsi al primo posto in classifica in campionato e mettere nell’album dei ricordi la sconfitta di mercoledì col Panathinaikos in Champions League. Un ko inatteso, quello con i greci, che stando alle parole di Mourinho, ancora brucia: «Continuo a pensare che non meritiamo di essere qualificati. Abbiamo avuto fortuna- ha spiegato l’allenatore dell’Inter- e stiamo sfruttando le conseguenze di una vittoria molto importante ad Atene alla prima gara. E considero il Napoli più forte del Panathinaikos. Reja, poi, è un ottimo allenatore. Ha idee chiare, sa bene quello che vuole e ha a disposizione un gruppo adatto al suo modulo. Il Napoli è solido in difesa e molto pericoloso in contropiede, decisamente una squadra non facile da affrontare. Ma non sono preoccupato. Lo ero alla vigilia della Champions, perchè avevo paura di un nostro eventuale rilassamento. Ora è diverso perchè il Napoli è più forte del Panathinaikos e sono convinto che l’atteggiamento dei miei sarà completamente diverso». Nell’elenco dei convocati, però, a sorpresa non ci sono i nomi di Balotelli, Quaresma e Materazzi. Mourinho consola il difensore («Sono contento del rendimento di Marco, ma con Cordoba e Samuel titolari è più utile portare in panchina Burdisso»), e striglia gli altri due: «Non li ho convocati perchè in settimana, sia in partita che in allenamento, non hanno lavorato in modo sufficiente». Una scelta ben precisa, quindi, come quella di affidarsi ancora una volta a Ibrahimovic, il più utilizzato dal tecnico portoghese: «Pensavo di farlo riposare in Champions prima che le cose prendessero questa piega- ha aggiunto Mourinho- ma ora è tornato tutto in discussione. E non mi va di arrivare agli ottavi di finale con 8 punti, perdendo anche in Germania. Voglio che l’Inter batta il Werder e questa mentalità la deve avere anche la mia squadra. Poi i discorsi sul primo e il secondo posto sono relativi. Perchè arrivare secondi e prendere il Barcellona o il Manchester, oppure primi e pescare Real o Chelsea, non cambia la situazione. Dipenderà tutto dal sorteggio. La vera Champions, poi, comincia a fine febbraio e noi dovremo farci trovare pronti. È già accaduto tante volte che una squadra arrivi agli ottavi e poi vada fuori perchè è troppo stanca. Noi dovremo essere forti quando la Champions entrerà nel vivo». E dopo una smentita su un suo presunto rapporto difficile con Vieira («Non è vero che non c’è feeling tra di noi»), l’allenatore dell’Inter ha parlato di mercato. Partendo dal nome di Drogba, in questa settimana più volte accostato all’Inter: «Per me è facile parlare di lui, è quasi come un figlio. Ma è difficile che arrivi a Milano perchè è un calciatore del Chelsea, ha un contratto con loro e potrà scegliere tra tante squadre quando vorrà andare via. E poi c’è la nostra situazione. Abbiamo Crespo, Cruz, Adriano e Ibra».