Rassegna Stampa | Milano Finanza | Arrivano dettagli tecnici da Milano Finanza sulla cessione della Roma agli americani.
Secondo il giornale finanziario, se la gara verrà vinta dagli americani, ci sarà una composizione azionaria per il 60% controllata dal socio americano e per il rimanente 40% da Unicredit.
Una As Roma a stelle e strisce. La sognano in questi giorni i tifosi giallorossi e la inseguono anche gli investitori americani che compongono il consorzio Usa, guidato da Thomas DiBenedetto, che si prepara a definire i dettagli della “binding offer” da presentare entro la deadline del 31 gennaio fissata da Unicredit. Le giornate di incontri a New York tra le due parti hanno fatto raggiungere un’intesa di massima su quello che potrebbe essere la nuova Roma targata Usa. Secondo quanto risulta a MF/Milano Finanza la nuova proprietà giallorossa e gli asset correlati, se la gara verrà vinta dagli americani, avrà una composizione azionaria per il 60% controllata dal socio made in Usa e per il rimanente 40% da Unicredit. La banca potrà successivamente cedere una parte della sua quota, il 20%, ad un imprenditore italiano da scegliere in una lista di nomi (già presentata agli americani), tra i quali figurerebbero il Fondo Clessidra e l’imprenditore farmaceutico Francesco Angelini.
In questo modo gli americani, accettando questo tipo di struttura azionaria, hanno di fatto voluto privilegiare sia la continuità e la connessione al territorio, attraverso il socio Unicredit, sia salvare un importante elemento di italianità, accettando un socio italiano. Questo è dunque il progetto Roma che prenderà corpo se gli americani taglieranno per primi il traguardo. In queste ore gli advisor, Piper Jaffray, PriceWaterHouseCoopers e lo studio legale Tonucci, per conto del consorzio americano, stanno mettendo a punto l’offerta per il 67% della As Roma e per gli asset correlati, offerta che verrà consegnato all’advisor Rothschild lunedì. La gara che si profila a tre, con l’imprenditore Gianpaolo Angelucci e il fondo Aabar entrerà dunque nel vivo nelle prossime settimane, quando il Cda di Italpetroli si riunirà per aprire le buste e selezionare l’offerta migliore. Quindi si entrerà in una trattativa esclusiva tra le parti per il passaggio di proprietà (che compren de anche l’Opa obbligatoria sul 100% del capitale come previsto dalla legge) che dovrebbe prevedere la conclusione del closing per i primi giorni di marzo. Insomma tutti ai nastri di partenza.