Manuel Chiodo – Si apre nel più classico dei modi la stagione calcistica della Roma targata Ranieri: proprio come la più importante opera di Stevenson la nostra squadra ci mostra la sua doppia faccia, come spesso era già avvenuto nello scorso campionato e soprattutto come spesso era avvenuto quando di fronte ci si trovava l’Inter. Un primo tempo gestito in maniera quasi perfetta con un’ottima gestione di palla e molte occasioni mettono in seria difficoltà la difesa dei campioni d’Italia e d’Europa in carica apparsa troppo alta ed imballata. All’ ‘8 prima palla gol per i giallorossi: Menez, il più propositivo del gruppo, viene servito in profondità dal capitano ma il suo tiro-cross viene deviato da Julio Cesar. Solo due minuti dopo ancora il capitano serve un assist al bacio per Vucinic che solo davanti al portiere interista decide di piazzarla sul suo palo con conseguente parata dell’estremo difensore. L’Inter prova a farsi vedere in avanti con i soliti Milito ed Eto’o ma la difesa riesce a sbrogliare bene ogni sortita offensiva dei neroazzurri.Il gol della Roma è nell’aria e arriva al ’20 quando, complice un errore della lina difensiva interista, Totti manda in profondità Riise, che riesce ad anticipare 2 giocatori interisti e mettere la palla nel sacco. Subito dopo il gol preso la squadra capitolina continua a mantenere un solido possesso palla con pochi errori; l’unico campione dell’Inter che riesce sempre a crossare dalla fasca destra è Maicon: Riise copre molto bene ma risulta anche poco aiutato dai suoi compagni e da uno spento Vucinic. E’ proprio da un retropassaggio grossolano di quest’ultimo che la Roma prende gol, con Pandev che si dimostra il più lesto di tutti nel gustarsi il cioccolatino del montenegrino e segna con Lobont battuto e Juan che cerca di recuperare l’impossibile.Squadre negli spogliatoi sull’1 a1. Una bella Roma riparte bene il secondo tempo e riesce nei primi minuti a non farsi schiacciare dalla superiorità dei padroni di casa fino a quando, proprio come nel romanzo di Stevenson, l’abile Dottor Jekill si trasforma nel machiavellico e labirintico Mr Hide. La squadra inizia a farsi pressare e complice un errore di un buonissimo Cassetti,anticipato da Eto’o, subisce il gol del 2-1 che le taglia le gambe. Proprio come la compagine di Ranieri anche i suoi tifosi devono imparare a crescere: infatti subito dopo il gol subito riescono a far interrompere la partita per 6 minuti continuando a lanciare fumogeni in campo. Questo atteggiamento infantile innervosisce ancora di più la Roma che sembra in balia delle avanzate interiste; Taddei, entrato al posto del soldatino cileno Pizarro, perde palla a centro campo e permette ancora ad Eto’o di triangolare con Sneijder e trovarsi difronte al portiere romeno, colpevole di opporre poca resistenza al tiro del giocatore del Camerun.Inizia la girandola di cambi:un deludente Vucinic lascia il posto ad Adriano che si dimostra, nostante 20 minuti giocati, ancora in ritardo rispetto ai suoi compagni. Dalla sua parte la difficoltà di entrare nella partita nel momento peggiore. Anche il giovane Okaka entra in campo ma la sua cattiveria agonistica lo porta solo a ricevere un’ammonizione per fallo su Chivu. Iniziamo dunque come avevamo chiuso, dimostrando di poter combattere questa corazzata ma tagliandoci le gambe da soli nei momenti migliori. Dobbiamo crescere, queste sconfitte ci devono far capire la realtà dei fatti: solo allora potremmo far emergere il Dottor Jekill che c’è in noi limitando o cancellando del tutto la confusionale e enigmatica presenza del nostro Mr Hide.