L’editoriale di Gianfilippo Bonanno

L’editoriale di Gianfilippo Bonanno – La Roma non fà impazzire nel senso idiallico del termine: non è bella ma vince. Ricordo che Bergamo con il predecessore di Ranieri è stata per anni una trasferta difficilissima, lo scorso anno 3 pappine e tutti a casa. Due anni orsono uno striminzito 1-2 con goal di Mancini e Totti, l’anno precedente 2-1 per i bergamaschi. Tutti precedenti che innalzano il valore pratico della vittoria. Punti fondamentali alla vigilia di una settimana importante per il futuro della Roma, Basilea prima e Lazio poi. Due sfide da affrontare con la consapevolezza della superiorità tecnica rispetto agli avversari. Mettere punti nel carniere senza brillare è interessante, è chiaro che siamo stati abituati ad altro ma considerata la partenza ad handicap ritrovarsi alle soglie del posto d’onore è assolutamente un fatto da rimarcare. Come la prestazione di coraggio e di sofferenza della Roma in quel di Bergamo. La Roma oggi può contare su alcune certezze positive. Ne fanno parte senza ombra le conferme di Julio Sergio, la freschezza atletica di Mexes e Perrotta, la continuità di realizzazione di Vucinic ed un modulo che inizia a piacere anche senza gioielli di rara bellezza. Non mancano però le negatività, si parlerebbe di perfezione nel caso in cui la Roma di Ranieri non mettesse a nudo le proprie pecche: il solito goal subito, una linea difensiva che sulla destra non ha trovato pace, Motta è ancora troppo propenso alla fase offensiva e poco attento alla difesa. La posizione dell’esterno è da rivedere e sulla corsia con la presenza di Menez gli avversari entrano con facilità. Ranieri deve lavorare tanto ma ha individuato i mali di una Roma che vince e che mette in cascina tanta legna. Oggi il tifoso si accontenta e con il morale alto non vede l’ora di mannare in serie B i cugini ammalati.

Condividi l'articolo:

4 commenti su “L’editoriale di Gianfilippo Bonanno”

  1. me pare che pure con Ranieri, la juve soffri rubando tra l’ altro e lo scorso anno perse pure l’ inter di Mourinho campione d’italia , o no?ogni anno ha storia a sè…..che pena sputare nel piatto dove si è mangiti….Gianphil dopo settimane ti ritrovo sempre uguale…e nn neanche letto tutto il tuo editoriale.

    Rispondi

Lascia un commento