Partiamo da un presupposto, ovvio, ma necessario: c’è un creditore e c’è un debitore. Niente di più semplice, quindi. Il debitore pagherà, il creditore sarà soddisfatto ed il problema risolto. Magari… La realtà è molto più complessa e noi proviamo ad esplorarla. Il debitore moroso viene aggredito dall’avente diritto, il quale intraprende tutte le azioni necessarie a conseguire dei titoli esecutivi, che valgano come condizione per il rientro forzoso della somma elargita, interessi compresi, attraverso la vendita coattiva dei beni da destinarsi alla monetizzazione, tra i quali, udite, udite, l’AS Roma. I tifosi si aggrappano a questa possibilità, ipotizzando una dismissione, che favorisca un volenteroso imprenditore, capace di fare piazza pulita e ripartire da zero, con piccoli investimenti da accorpare agli introiti derivanti da una gestione virtuosa, che liberino l’appassionato dall’ossessione del quarto posto e dall’incubo della vendita di calciatori top players. Il debitore, però esercita l’unica difesa possibile: il credito, certo e liquido, non è ancora esigibile e, secondo quanto si vocifera, non lo sarà prima del 2011. Allora, ecco la richiesta di risarcimento danni: il pagamento è stato preteso anzitempo e controparte è stata ingiustamente tacciata di insolvenza; la notizia si è diffusa e di fatto l’obbligato ha perso credibilità nel contesto dell’imprenditoria nazionale ed internazionale, con ripercussioni sui dati di borsa e sull’amministrazione aziendale. D’altra parte, il debitore ha più volte ribadito di essere intenzionato ad onorare gli impegni. Allora si sta prendendo tempo? Può darsi. Quanto tempo? Non si sa. Dunque, anche l’intervento del Sindaco Alemanno aveva tale finalità? Può darsi. Dobbiamo augurarci che riesca nell’impresa? Non si sa. Già, perché alla fine, nel caos generale si decidono le sorti della Roma e le idee di ognuno di noi appaiono sempre più confuse, almeno fino a quando non ci vengano fornite delle risposte a queste semplicissime domande. Ne aggiungo un altro paio. Ipotizziamo che la Sensi riesca a dilatare i tempi di pagamento al limite dell’impossibile, con propensione al saldo, cosa si farà, nel frattempo, per racimolare il danaro e come verrà gestita la squadra fino al momento della resa dei conti? Auspicando, invece, l’avvento di un potenziale acquirente, quali sono i requisiti richiesti affinché lo si possa considerare serio e sufficientemente innamorato dei nostri colori, al punto da intavolare una vera e propria trattativa? Resto in ascolto…