(BLOG AS ROMA – FRANCE LASCIALI PERDRE – FORZA-ROMA.COM) – Diciamoci la verità: noi italiani, noi romanisti, in particolare, viviamo la Nazionale di calcio in maniera decisamente anomala. A noi non interessa che l’Italia vinca, interessa il predominio dei calciatori della Roma; non siamo attratti dall’idea di raccontare i trionfi dei campioni del mondo in carica, siamo attratti dalla prospettiva di spifferare ai quattro venti il contributo decisivo offerto dai nostri referenti domenicali. La maglia azzurra rappresenta, in realtà, l’ulteriore banco di prova sul quale misurare le dimensioni della nostra fede; troppo sfumato il senso di patriottismo per pensare di tifarla a prescindere. In tale ottica, si connota il dibattito concernente l’opportunità dell’aggregazione di Totti alla spedizione italica in Sudafrica. Non si tratta, infatti, di stabilire se Francesco meriti o meno l’occasione; nulla deve dimostrare la Nostra Bandiera, né ai suoi sostenitori, né ai suoi detrattori, tra i quali spicca quel Paolo Di Canio che, avesse avuto la terza parte delle doti umane e calcistiche del Capitano, sarebbe stato un campione e non quel fenomeno da baraccone che tutti conosciamo. Il punto è che noi vogliamo Totti in Nazionale solo per sentire più nostra una squadra che, da qualche tempo, veste abiti sviliti dalla tristezza di uno stilista che sembra conoscere solo il bianco ed il nero. Ci può stare, ma ne deve valere la pena. Non credo che la proiezione di un Totti formato mondiale possa incidere sulla gestione del calciatore, da qui a fine campionato. Viceversa, temo che una partecipazione di Francesco ai prossimi mondiali di calcio possa ripercuotersi negativamente sugli sviluppi della stagione immediatamente successiva. Spalletti avrebbe detto: "sono un tifoso della Nazionale e come tale mi auguro sempre che i giocatori più bravi vestano la maglia azzurra". Bene; noi, ancor prima di essere tifosi della Nazionale, siamo tifosi della Roma e poiché la vita è fatta di priorità, ove mai l’età e le condizioni fisiche generali del Capitano dovessero indurre ad una scelta, ritengo che il quesito nemmeno andrebbe posto, al cospetto di una risposta assolutamente scontata. Va bene tutto, ma nei limiti del realismo e della prudenza.