Cessione As Roma: Sensi-Unicredit, lo scontro continua

(CESSIONE AS ROMA – SENSI-UNICREDIT: LO SCONTRO CONTINUA – TEMPO) – Ormai fra la famiglia Sensi ed Unicredit è uno scontro senza esclusioni di colpi. La battaglia tra la famiglia Sensi e Unicredit procede verso lo scontro finale. L’avvocato Roberto Cappelli ha inviato una lettera per comunicare le sue dimissioni dal cda di Italpetroli. Il legale dello Studio Grimaldi era stato inserito nel cda della holding su indicazione della banca: ora continuerà a far parte solo di quello della Roma. La mossa di Cappelli, concordata con Unicredit, ha l’obiettivo di rendere indipendente la posizione dell’avvocato in vista delle prossime azioni dell’istituto di credito. Rosella Sensi aveva convocato un’assemblea di Italpetroli ad hoc per estromettere dal cda Cappelli, poi era tornata sui suoi passi. Due convocazioni dell’assemblea sono andate diserte e la prossima è prevista per fine mese. Nel frattempo Unicredit, creditrice per oltre 300 milioni nei confronti di Italpetroli e azionista al 49% della holding, ha già presentato al giudice 13 richieste di decreti ingiuntivi per ottenere il pignoramento su altrettanti asset immobiliari e petroliferi dei Sensi. Una buona parte dei ricorsi, tutti contestati da Italpetroli che ha promosso un arbitrato, sono stati accolti: tra questi uno per l’albergo «Filippo II» all’Argentario e un altro per il «Sunbay Park Hotel» a Civitavecchia. Entrambi sono stati pignorati lo scorso 16 settembre. La procedura prevede entro 6-8 mesi la nomina di un custode e una perizia sul valore degli immobili che potrebbero finire all’asta. Per evitarlo servirebbe un accordo privato tra le parti. Lo cercheranno nelle prossime ore l’avvocato Agostino Gambino, rappresentante dei Sensi, e per Unicredit, Francesco Carbonetti coadiuvato da Valerio Di Gravio, quest’ultimo socio dello stesso studio legale di Cappelli. La banca sarebbe pronta a bloccare le azioni legali a patto che i Sensi consegnino alla banca i mandati a vendere per tutti gli asset del gruppo, As Roma compresa. Al contrario, senza un accordo, l’istituto di credito potrebbe chiedere il pignoramento anche di Roma 2000, la subholding che controlla il club. Alla finestra resta l’imprenditore Francesco Angelini, pronto a rilevare la Roma – ma alle sue condizioni – dopo aver concluso il lavoro preliminare insieme all’advisor Kpmg Italia.

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12 commenti su “Cessione As Roma: Sensi-Unicredit, lo scontro continua”

  1. guardate che se viene venduta al reale valore di mercato secondo me gli acquirenti si trovano abbastanza facilmente. il discorso è vedere se troviamo il paperon de’ paperoni alla berlusconi prima maniera o alla moratti… ma rispetto a quello che stiamo passando anche uno alla zamparini o alla preziosi potrebbero andar bene. almeno loro hanno venduto e poi comprato. noi abbiamo solo venduto e preso giocatori in prestito che alla fine dovremo restituire visto che non ci son soldi.

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  2. State tranquilli, che se la Roma sara’ in vendita ci saranno diverse offerte per acquistarla. A me comunque Angelini non dispiacerebbe

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