Apprezza la Roma, confida di essere stato ad un passo dal firmare per due grandissime del calcio spagnolo e ovviamente non risparmia le sue consuete frecciatine agli avversari storici. E’ tornato Zdenek Zeman, il tecnico boemo fermo ai box nonostante le tante richieste provenienti da campionati dell’Est Europeo. "Io sono convinto di essere il più grande di tutti – ha confidato in un’intervista a Number Ten – Magari ho perso la voglia di dire solo io cose che sanno tutti. Io poi mi becco le multe e le squalifiche e le cose non cambiano. E, se cambiano, nessuno poi mi risarcisce. Lotito? Ho appena letto un bel libro di Mario Giordano, appena uscito. Tra diversi personaggi che predicano bene e razzolano male c’è un bel capitolo su di lui. Piuttosto illuminante. Lippi? Non l’ho mai incontrato e spero che non mi capiti mai. Nel calcio pensavo di avere più amici, ma molti non si sono più fatti sentire. Da quando è a Roma, Delio Rossi non mi ha mai chiamato". Una parentesi, Zeman, la dedica anche all’analisi tecnica di quanto accaduto finora in campionato e soprattutto alla sua ex squadra, la Roma. "Il gioco dei giallorossi è riconoscibile, come quello del Milan. Quelli dell’Inter invece giocano bene ma non se ne accorgono. Secondo me Totti ha sbagliato a rinunciare alla Nazionale. Significa che del Pallone d’Oro non gli frega niente". C’è anche una confessione, nell’intervista dell’ex allenatore delle due squadre capitoline. "Ho preso due fregature: due anni fa e quattro mesi prima di essere esonerato. A febbraio mi avevano cercato Real Madrid e Barcellona. Sensi lo seppe e mi fece firmare un foglio di carta per confermare il mio impegno a rinnovare il contratto. Ma poi cambiò tutto. Il sistema reclamò la mia testa. Me lo confermò Sensi in due lettere che successivamente mi mandò. Per scusarsi".
IlRomanista