(BLOG AS ROMA – IO TIFO CHELSEA – FORZA-ROMA.COM) – “Senti… Ti volevo dire: domani c’è la sentenza di Mutu… Della squalifica…. Potrebbe essere anche di sei mesi… Io ieri ho preso la procura di Mutu”.“Vedi… Se lo lasciano libero lo prendiamo subito noi”.
“E’ libero… E’ già libero…”.
“Allora lo prendiamo noi”.
“Eh… Io questo ti volevo dire… Perché io ora devo parlare un po’ in giro… Però se interessa a voi…”.
“Ma come in giro… Questo si prende subito…”.
Parole e musica del duo Moggi. Il primo, Luciano, deus ex machina della Juventus degli scudetti rubati; il secondo, Alessandro, neo procuratore del calciatore rumeno appena licenziato dal Chelsea, causa la positività alla cocaina.
Questi i fatti: il club londinese rinunciava alle prestazioni di un calciatore tanto straordinario quanto indegno di indossare i colori sociali, poiché pessimo esempio per i giovani e per gli sportivi; la ditta Moggi fiutavano l’affare e grazie ad un artificio attraverso il quale si poteva superare l’ostacolo rappresentato dalle regole sul tesseramento degli extracomunitari, complice la succursale Livorno Calcio, il giocatore veniva ingaggiato dalla società bianconera, senza spendere un soldo, seppure tollerando una squalifica di sette mesi, nel frattempo inflitta all’atleta.
Il tempo ha reso giustizia al team di Abramovic: 17 mln di euro a titolo di risarcimento, in quanto, secondo il TAS, il calciatore non avrebbe potuto sottoscrivere un nuovo contratto con altro club senza una liberatoria da parte dei Blues. Si… Ma ora chi paga?
Mutu sostiene di non possedere una somma così ingente e intanto manda lettere per negoziare uno sconto sull’importo. Giovanni Becali, nuovo procuratore del rumeno, dichiara apertamente di volere “inguaiare” la squadra torinese, sostenendo che Mutu debba ridare solo i soldi che ha guadagnato nel Chelsea, mentre la Juventus, il Livorno e la famiglia Moggi dovrebbero pagare la restante parte della somma. Il direttore sportivo bianconero Secco afferma di avere già allertato i legali della società che starebbero monitorando la situazione, ove mai ci fosse un coinvolgimento ufficiale della Juventus. Il Livorno per adesso tace, mentre la Fiorentina si ritiene parte lesa.
A noi tutto questo non interessa. Noi vogliamo solo che il club del magnate russo becchi fino all’ultimo centesimo, perché di fronte ad un gesto di notevole spessore morale, talmente raro quanto prezioso di questi tempi, la speculazione e lo sciacallaggio offendono i sentimenti di chi vive di calcio.
Per questo, fra tutti i soggetti coinvolti nella vicenda “io tifo Chelsea”.
