5 MARZO: “Ammorbidire il Codice Etico? Assolutamente no, non torno indietro: sono stanco di vedere un calcio fatto di gomitate, pugni, sputi:. Non mi piace“.
15 APRILE: “Non ho parlato individualmente con nessuno, ho solo ricordato ai ragazzi che, fino alla fine del campionato, avranno tutti la possibilità di essere dei 23 che partiranno per il Brasile. A patto che non infrangano il codice etico, che sarà in vigore anche nell’ultimo mese. Chi sbaglia sta a casa, non convocherò giocatori squalificati per questi atteggiamenti, non mi serve il Giudice Sportivo per valutare certi comportamenti“.
Parole di Cesare Prandelli, che all’ANSA oggi riferisce:
“Massimo rispetto per la giustizia sportiva, ma sono due canali diversi, come ho sempre detto. Per me l’azione di Chiellini non rientra in una gestualità violenta, non ha alzato il braccio per fare male. Io sono responsabile dei nostri comportamenti, quindi per me non è un gesto violento. Se mi aspetto critiche? Sono quattro anni che ci sono polemiche sul codice etico, ca se vogliamo tornare all’origine, nessuno ha fatto polemiche quando in Inghilterra diedero due giornate a Balotelli, io ero presente a Manchester, avevo visto l’azione, non la reputai violenta e lo convocai“.
Com’era, la storiella?
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