MESSAGGERO: Rosella Sensi, il coraggio e la realtà

(NEWS AS ROMA – IL COMMENTO ALLE PAROLE DI ROSELLA SENSI – MESSAGGERO) – Enrico Maida del Messaggero ha commentato le parole della Sensi, presidente della As Roma, intervenuta ieri per cercare di chiarire alcuni lati "oscuri" del presente e del futuro della società giallorossa.
Due ore e mezza nella fossa dei leoni (e di qualche pecorella) rappresentano comunque un atto di coraggio che merita di essere apprezzato. Anche se qualche risposta è mancata e qualche altra è stata incompleta, anche se su molte cose si può non essere d’accordo, è giusto riconoscere che Rosella Sensi ci ha messo la faccia accettando per la prima volta un pubblico contraddittorio. E dimostrando di sapere comunicare superando quello che era considerato il suo limite più evidente.
Detto questo, nel rispetto delle opinioni bisogna fare qualche distinzione sui contenuti. Partendo dalle motivazioni sulla cessione di Aquilani, definita dolorosa dalla presidentessa con un aggiunta attribuibile a Sigmund Freud: meritava di giocare in una grande squadra, si è lasciata sfuggire Rosella.
Dunque il Liverpool è una grande squadra e la Roma no, per esplicita ammissione dell’azionista di maggioranza: un messaggio che non farà piacere ai sognatori, ma un segnale di chiarezza che i tifosi possono e devono captare preparandosi a un’altra cessione, ma anche a due acquisti che presumibilmente saranno scarti di altre grandi società. La Roma di oggi è questa e occorre prenderne atto.
Per sognare a occhi aperti ci vorrebbe un nuovo, facoltoso proprietario, ma Rosella fa sapere di non avere mai ricevuto offerte reali e consistenti. Qui dobbiamo crederle sulla parola, fino a prova contraria: fino a quando, cioè, non si farà vivo un innamorato respinto per raccontare i retroscena del ripudio. La Inner Circle che lavorava per conto di Soros, il disinvolto Fioranelli con il suo carico di avvocati chiacchieroni, il playboy russo: tutte storie mai sbocciate, ad ascoltare le parole della presidentessa che ammette di essere disposta a esaminare proposte serie ma al tempo stesso rivela di avere individuato l’area dove dovrebbe sorgere il nuovo stadio. Cioè il Grande Affare.
Resta quel piccolo problema del debito con Unicredit, ma Rosella mostra il sorriso dei tempi migliori e professa un ottimismo berlusconiano: in qualche modo si farà e comunque Italpetroli è una cosa e la Roma un’altra. La Roma è un atto d’amore che non va mischiato con volgari questioni venali come, per esempio, gli stipendi della famiglia. Che non mangia con la Roma, precisa Rosella stizzita rivendicando l’impegno finanziario del padre e i diritti di un manager che lavora 24 ore al giorno. Per carità, sarà pure vero che quel milione abbondante di euro non serve alla presidentessa per fare la spesa al mercato (e così per sorelle, mamma e zia), però si metta nei panni degli altri. Cominciando dagli azionisti della Roma che non hanno mai visto lo straccio di un dividendo.

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11 commenti su “MESSAGGERO: Rosella Sensi, il coraggio e la realtà”

  1. noi siamo la tifoseria più bella del mondo!!!

    …peccato, se fosse per Rosella venderebbe anche quella……..sai quanti soldi ricaverebbe????…..chi non pagherebbe per avere una tifoseria come la nostra?!…però, per tua sfortuna, a noi non ci puoi vendere!!!

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  2. ennesimo articolo disgustoso di Maida, d’altronde il personaggio è quello che è; sulla dichiarazione sul Liverpool vedo che nessuno (nemmeno Maida, se è in buona fede) ha sentito le dichiarazioni di Rosella Sensi che non ha detto il Liverpool è una grande squadra e noi no, ma che Aquilani se non è la Roma, merita comunque di stare in una grande squadra. Comunque vi segnalo che il Liverpool, che è una grande squadra, ha ceduto Xabi Alonso, uno dei giocatori più forti, per prendere un giocatore che negli ultimi due anni non ha quasi mai giocato, pensate cosa avremmo detto se l’avesse fatto la Roma.

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  3. [quote comment=”89002″]stampaa di parte[/quote]

    Si la stampa de parte è quella che ha invitato LEI e con cui ha concordato le domande. Questo articolo è la realtà.

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  4. E poi un’altra cosa…il debito nei confronti delle banche in qualche modo dovrà essere ripianato e se nn verranno venduti asset allora i soldi dovranno per forza di cose essere presi dai ricavi dello stadio o da quelli dei risultati sportivi..

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  5. Dico una cosa che forse è sfuggita ai più.. quello che fa la roma nn è autofinanziamento perchè subordinare le spese ad entrate future e incerte, cioè i risultati sportivi, nn lo è…in poche parole quello che incasso dovrebbe essere usato per finanziare le spese e nn per far fronte a mancate imprese. La politica della roma è quella del pareggio di bilancio ( o meglio dell’utile ) e nn quella dell’autofinanziamento

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  6. Le parole di Cristina Mazzoleni, responsabile finanziaria della Roma.
    “Con introiti provenienti dallo stadio e la sua patrimonializzazione ci libereremmo in parte dal fatto di dover dipendere dai risultati sportivi nell’ambito dell’autofinanziamento. Un altro obiettivo è ridurre il monte ingaggi. Ora è il quarto della serie A. Le cause di lavoro? Ora ne abbiamo pendenti sei”.

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