Nel post partita si è concesso, con una sicumera del tutto ingiustificata. Dopo aver dipinto una realtà completamente diversa rispetto a quella oggettiva, ovvero quella in cui la Roma ha fatto la gara per 90′ interi, ha cominciato a ridere del match, degli episodi avvenuti durante la partita. Ha parlato di aiutini, ha riso, ha parlato di un gol regolare annullato perché la palla “era di parecchi metri dentro”, con i giornalisti Rai che gli davano anche corda salvo poi correggere il tiro all’arrivo di Garcia. A sentire l’intervista di Conte, sembrerebbe che la Roma abbia vinto grazie all’arbitraggio a seguito di una prestazione scadente.
“Non abbiamo i giocatori per giocare in contropiede, non sappiamo farlo, quindi non abbiamo aspettato noi, noi giochiamo per portar palla e fare possesso“. Quindi, osserva Di Livio, “è merito della Roma se siete rimasti chiusi nella vostra area?“, ma Conte risponde: “No, no. Noi abbiamo tenuto lo stesso atteggiamento di Torino, ci siamo disuniti una volta sola, ma la Roma ha buoni giocatori di ripartenza ed hanno segnato. Questa è la verità“. Ah sì?
Buffon che lascia la panchina anzitempo, prima della fine del match, perché arrabbiato con Tagliavento; Conte che il giorno prima aveva saltato la conferenza stampa; Conte a fine partita ride “in faccia” al merito della Roma, senza dire una volta che i Giallorossi sono stati bravi a vincere la gara, quando lui dopo la vittoria di Torino ha parlato di “vittoria tattica”; Buffon ha detto che “gli arbitri sono l’alibi dei perdenti“, riferendosi a Totti, peraltro. Mezzo episodio, peraltro REGOLARE, ed ecco che la maschera della Juventus si sgretola. Conte aveva detto che non avrebbe più parlato di arbitri. Complimenti, invece, a Barzagli, onesto e signorile. I toni del calcio sono aspri, ogni giorno di più, e ci vorrebbe più gente come Barzagli, come Garcia, che ci riportano che il calcio è uno sport. Lo sport più bello.
E’ una questione di stile.
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