Milan e Roma, negli ultimi tempi, si sono affrontate più sul mercato che sul campo. Non serve andare tanto indietro negli anni per comprendere che fra Roma e Milan non balla soltanto qualche giocatore, ma molto di più. Fateci caso.
Estate 2012, tutti su Mattia Destro: scontro senza campo fra Roma, Juventus, Inter e Milan. Alla fine diventa un duello, con Giallorossi e Rossoneri che si “colpiscono” a suon di rilanci: nonostante la volontà di Preziosi di accontentare l’amico Galliani, alla fine, la Roma mette mano al portafoglio e porta a casa Mattia Destro, gioiello del vivaio italiano, miglior prodotto offensivo degli ultimi anni, con Mario Balotelli.
2013: è qui che è esplosa la vera e propria “guerra”, senza esclusione di colpi. Dalla querelle Allegri, bloccato dal Milan mentre la Roma già aveva cominciato a fare mercato per il tecnico toscano, proprio con Radja Nainggolan. La Roma era sicura della firma di Allegri, non era un segreto e la dirigenza del Milan lo sapeva, ma niente Seedorf e la Roma rimane a mani vuote. Meno male, diciamo ora noi tifosi, perché abbiamo Rudi Garcia. La dirigenza della Roma non la prende affatto bene.
Saltato Allegri, la Roma mette da parte Nainggolan e si fionda sulla pista Strootman, fuoriclasse olandese del Psv: Allegri sogna l’olandese, ma Galliani ammette “non abbiamo i soldi per comprarlo“. E la Roma porta a casa il giocatore.
“Il Milan ha l’accordo con Ljajic“. E’ ciò che si legge ovunque. Allegri sogna il serbo e lo vuole nel Milan. Sabatini e Garcia non sono d’accordo. Partito Lamela, la Roma si butta sul gioiello della Fiorentina e lo porta a casa in pochi giorni. Altro obiettivo strappato dalle mani della dirigenza rossonera.
Non finisce qua: Adil Rami, pupillo di Rudi Garcia. La Roma pensa al difensore francese per sostituire Burdisso, Garcia ci fa la bocca, ma è qui che arriva il Milan e con un’offerta di molto superiore a quella della Roma, anche come prospettive di utilizzo, perché nella Roma non avrebbe fatto il titolare, porta il giocatore alla corte di Max Allegri.
Intanto, Galliani cerca il “colpo”, prendendo contatti con Nicolas Burdisso, in uscita dalla Roma, a gennaio o a giugno, a seconda della volontà del ragazzo. Arriva il no, freddo e glaciale, da società e giocatore.
Passano poche settimane e di nuovo scontro sul mercato. La Roma è interessata a D’Ambrosio con cui arriva ad una bozza di accordo, superando l’Inter. Il Milan ignora le voci di mercato e si butta a capofitto sull’esterno del Torino, promettendogli il posto da titolare e le coppe europee, cosa che la Roma fino a giugno non avrebbe potuto offrire. Accordo con il giocatore, così si dice, Cairo che a mezzo stampa annuncia di voler fare ricorso contro un club che ha saltato l’iter burocratico del caso, ovvero non ha contattato il club, cosa che la Roma aveva fatto, proponendo dei giocatori al presidente del Torino. Sabatini non la prende affatto bene.
La Roma è a buon punto per l’acquisto di Parolo, giocatore che piace e molto anche al Milan, mentre i Rossoneri sono vicini a Nainggolan, grazie ai rapporti fra Cellino e Galliani, ma il “Fumante” fiuta l’occasione e, ben conscio delle difficoltà economiche del Milan, offre poco più del Milan, ma quanto basta per far vacillare le certezze di Adriano Galliani, che da Rio sente la notizia e l’ansia lo assale. Il Milan ha bisogno di un altro centrocampista, oltre Honda, e Nainggolan sarebbe stato un acquisto a poco prezzo, l’ideale. La Roma ora è di mezzo, anzi è in pole. Manovra di disturbo o meno, è da considerare che la Roma ha al momento due offerte “vive”, una per Parolo e l’altra per Nainggolan. La tensione fra i due club è palpabile.
Ore calde attendono i due club, poco ma sicuro.
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