La redazione di forza-roma.com riporta l’articolo del Corsport di stamattina in cui il quotidiano sportivo cerca di fare chiarezza sulla vicenda della As Roma dopo le ultime vicissitudini legate alla trattativa con Vinicio Fioranelli.
(Il Corriere dello Sport) – Fioranelli lavora. I Sensi aspettano. Mediobanca media, of course. Unicredit parla e pensa straniero. Sono le quattro immagini che, oggi, si possono mettere a corollario della vicenda societaria della Roma, tuttaltro che conclusa, anche se l’attuale proprietà, giustamente, continua a lavorare come se nulla fosse per quella che sarà la quinta Roma griffata Luciano Spalletti.
Ora tutto sembra nelle mani di Unicredit, l’istituto bancario che ha il dottor Profumo al timone di comando, in possesso non tanto del 49% di Italpetroli, ma soprattutto un credito che sfiora i 300 milioni nei confonti della stessa Italpetroli, con una rata di rientro dal debito di 130 milioni scaduta il 31 dicembre e non onorata, una seconda rata in scadenza il prossimo 30 giugno e tutto fa ritenere che non sarà onorata neppure questa. Quindi tocca a Unicredit, che assicura come non sia per nulla impreparata a questa situazione, convinta di avere un jolly giusto in grado di sistemare definitivamente la situazione. Il mandato a vendere è pronto da tempo (clausola con sconto compresa, sarebbe tra il 30 e il 40 % su base di 200 milioni). Sullo stesso manca solo la firma della dottoressa Rosella Sensi. La logica fa pensare che sarà presto messa, se non altro per evitare che la società giallorossa finisca all’asta, cosa che perlomeno a livello di immagine sarebbe piuttosto imbarazzante, oltre che negativa da un punto di vista del cash, visto che almeno inizialmente sarebbe un’asta a spendere il meno possibile, a cifre assai lontane dai duecento milioni (più Opa) già garantiti da Vinicio Fioranelli. C’è chi garantisce che Unicredit abbia pronti alcuni clienti internazionali pronti ad acquisire la Roma, clienti che faranno felici tutti, Sensi compresi. Mistero assoluto sui nomi, però. Si può immaginare quello di Tamraz (Tamoil) che in tempi più o meno recenti ha manifestato notevole interesse per Italpetroli, quindi pure per la Roma. Per il resto meglio non fare i professori. Meglio solo dire che ci sono voci a stelle e strisce (ma Soros non c’entra).
Mediobanca dal canto suo fa sapere di aver messo un punto sulla questione Fioranelli, ma che comunque non deve essere considerato un punto finale, nel senso che se nei prossimi giorni (una settimana massimo), l’agente Fifa riuscirà a dare le ultime risposte che deve dare, potrebbe tornare prepotentemente in testa nella corsa alla proprietà della Roma, una corsa, tra l’altro, che al momento, dal punto di vista del cash e dell’accordo di fatto trovato con i Sensi, lo vedrebbe staccato "alla Coppi", cioè avversari dispersi. Il problema da risolvere per Fioranelli sarebbe quello di garantire la tracciabilità, oh dicono così, di una parte dei soldi depositati in una banca svizzera (è l’Ubs di Zurigo). In sostanza chi deve incassare vuole sapere di chi sono e da dove arrivino quei soldi, risposta non facile da dare per una società anonima di diritto svizzero.