“E mò…parlamo noi!” appuntamento speciale con R.A.K., rapper dei Barra/Cruda!

Roma – Napoli è un match speciale e l’appuntamento con “E mò…parlamo noi!” doveva esserlo altrettanto. Per me, lo è senz’altro: sono emozionato ed orgoglioso per la riuscita di questa intervista, con la quale ho potuto coniugare le mie due più grandi passioni, l’hip-hop e l’AS Roma. V’invito, quindi, ad accogliere con il mio stesso entusiamo questo speciale appuntamento!

L’intervistato di oggi è Matteo, meglio conosciuto come R.A.K., rapper della crew “Barra/Cruda“, crew considerata l’astro nascente della scena romana. Ve lo presento con il cuore pieno di gioia! So di quanto sia romanista e di quanto tenga alla Roma, dei suoi post su Facebook dopo le vittorie della Roma, così ho pensato d’intervistarlo e di divertirci insieme. Leggete e commentate!

Prima di passare al calcio, iniziamo con le presentazioni. Abbiamo a che fare con Matteo aka R.A.K., rapper del crew BARRA/CRUDA, gruppo composto dal nostro intervistato, Marciano, Arne (suo fratello, nda) e Drugo. Grande tifoso della Roma, che non manca di festeggiare dopo ogni match e che nell’ultimo singolo “LAME”, cita Roma e il Capitano, Francesco Totti. R.A.K, raccontaci delle tue due passioni, hip-hop e AS Roma. Come sono nate? Che rapporto c’è per te fra questi due grandi amori?
Mio nonno Antonio quand’ero piccolo mi portava a Trigoria dal signor Beretta (un magazziniere) che ci regalava le magliette, ricordo quella di Balbo, Moriero, Totti (giovanissimo) e Cervone…Ho iniziato ad andare allo stadio con mio padre, poi dai 12 anni ai 23 sempre in CURVA SUD, ingresso 21, fila ex 72, con i vecchi amici di stadio di sempre Aldo, Luca, Stefano, Andrea e tantissimi altri. Il rap e la Roma sono state sempre 2 grandi passioni, nei miei pezzi non mancano riferimenti…una cosa che mi è sempre piaciuta è quel clima in curva la Domenica, quando per il semplice fatto di essere tifosi si è tutti amici, diciamo che in comune con l’Hip Hop c’è questo, sia l’hip hop che la passione calcistica uniscono le persone, le fanno incontrare

Nella scena rap romana, io so, ci sono tanti altri tifosi della Roma. Siamo sempre più dei “cugini”, anche a livello numerico. Vedete le partite insieme?
In realtà no, ognuno ha il suo rapporto con la squadra, io da quando hanno introdotto la tessera del tifoso non vado più allo stadio, ma con Supremo (Daniele) commentiamo sempre l’andamento della squadra…chi vive Roma lo sa: non c’é angolo, barbiere, giornalaio in cui non se ne parli…

Passiamo al calcio giocato. La Roma è prima, in attesa del big match contro il Napoli: che cosa ti aspetti da questo match? Sensazioni? Se vinciamo è da farsi girare la testa…
Io sono molto scaramantico, penso sarà un gran match, del napoli apprezzo Insigne, mi piace l’idea di un giocatore molto legato alla maglia proprio come il nostro Capitano“.

Quest’anno è tutta un’altra Roma: dall’incubo del 26 maggio, all’entusiasmo di questa stagione. Come hai vissuto la sconfitta in Coppa Italia? Ti è piaciuto il mercato della Roma? E secondo te, per cosa può lottare la Roma?
Il 26 Maggio è una ferita grave che ci rimarrà impressa per molto tempo, allo stesso tempo avverto i cugini che la “spocchia” torna spesso indietro, quindi noi romanisti siamo contenti che i laziali abbiano avuto un aumento di autostima, a patto di esserci sempre, anche quando prendono 2-3 pallini in campionato“.

Non solo nell’hip-hop, anche in Serie A c’è confronto fra Italia e Stati Uniti. Parliamo di James Pallotta: cosa pensi del Presidente della Roma? Della nuova proprietà in generale, dei cambiamenti e delle differenze con gli altri presidenti italiani.
Gli americani hanno portato la loro concezione, Business, Sponsor, Tournèè, etc….io amo il calcio per quello che è e che era negli anni 90. Tanto calore, fumogeni, spettacolo dentro e fuori dal campo, mi piacerebbe che gli stadi fossero pieni e in questo senso la società si è mossa bene per permettere ai supporter giallorossi di andare in trasferta. Per me Franco Sensi che cammina al circo massimo verso la folla e con le braccia alzate rimarrà l’immagine del ROMANISTA, a vita…quindi inutile fare paragoni, viva Sensi e Forza Pallotta!

E’ chiaro a tutti che sei particolarmente legato a Francesco Totti: quest’anno è in gran forma, forse anche più dell’anno scorso. Al centro di ogni manovra d’attacco e non solo, illuminante in fase di appoggio e decisivo in zona gol. Ci sarebbe tanto da dire su Totti…
Semplicemente TOTTI è LA ROMA, TOTTI è ROMA, ci rappresenta tutti e noi gli vogliamo un gran bene, persona umile e con valori importanti. Per quanto mi riguarda io ero allo stadio quando Totti fece il suo terzo gol contro il Milan in serie A (1996 credo…Sebastiano Rossi in porta sotto curva Nord). Ed ero lì quando ha segnato il 200simo col Torino in coppa Italia .Il suo attaccamento alla maglia e alla città sono motivo d’esempio e di orgoglio per me e penso per tutti i romanisti. Unico. Per quanto mi riguarda mi ritengo una persona FORTUNATA ad aver vissuto la sua carriera, a poterne parlare di persona, avendolo visto…PUNTO!

Daniele De Rossi, invece? Cosa pensi del vice-capitano della Roma? Sembrava sul punto di partire anche quest’anno, ma come ogni altra volta è rimasto. Un giudizio su di lui?
Daniele l’ho incontrato e conosciuto a Trastevere, persona vera. Le schifezze che si sono sentite in questi anni non fanno onore a una città come Roma, noi gli vogliamo bene e siamo contenti non sia partito. Si sono dette troppe infamità, Daniele quando parla non è mai banale, sempre all’altezza della situazione. Gli auguro il meglio anche nella vita privata perchè se lo merita, Grande campione“.

Ultima domanda, legata al sociale. Chi vi segue sa quanto siete sensibili al rapporto con Napoli città ed i relativi rapper (basti pensare a “Lyrical Slang” di BCIII): è ora di sfatare il tabù legato al rapporto fra romani e napoletani. In Serie A sono state chiuse delle Curve per la “descriminazione territoriale”: vuoi dire qualcosa a riguardo? da cosa nasce quest’odio?
La rivalità tra Roma e Napoli è molto radicata nonostante le due tifoserie furono gemellate negli anni 80, ai tempi del commando. Io ho vissuto il passaggio degli ultimi anni e non mi voglio sbilanciare su una questione così delicata, della quale i vari gruppi e persone piu interne al movimento ultras saprebbero parlarti meglio. Una cosa è sicura, l’indole, la passione, il calore, l’affetto per la squadra sono molto simili, e questa cosa l’ho riscontrata con un mio amico di Napoli che va in curva A. Un’ultima cosa: quando ci sono temi condivisi si riesce anche a fare cose insieme, si pensi alla TESSERA DEL TIFOSO per la quale l’avv. Contucci a Roma e tanti ultras in italia si stanno facendo sentire. Credo che si tratti di odio sportivo, e che spesso l’accusa di razzismo sia una forzatura figlia dell’ignoranza che sta alla base di alcune valutazioni. Nell’Hip Hop abbiamo riportato questo clima di unione, ma poi stasera non ti dico i messaggi che ci mandiamo…da censura!

GRAZIE A MATTEO, “R.A.K.”, per questa intervista!

Photo Credits | Livido

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