E’ quasi un ultimatum quello di Unicredit nei confronti della As Roma e dei Sensi in modo particolare. Ottenere il mandato a vendere per iniziare a ridurre il debito di Italpetroli che è di 277 milioni nei confronti di Unicredit e di 70 nei confronti di Mps. Unicredit chiede anche che l’incarico contenga altre clausole di salvaguardia come la possibilità che oggetto della vendita sia l’intera partecipazione in modo da rendere più appetibile l’operazione. E anche più remunerativa, nel senso che maggiore sarebbe la somma incassata da Italpetroli. Ecco perchè nel negoziato i Sensi che hanno il 51% della holding – il 49% è della stessa Unicredit – avrebbe posto alcune contropartite. Come appunto uno stralcio dei debiti. Il prezzo dell’asta deve ancora essere fissato e sarà un altro punto cruciale del negoziato: la somma comunque non servirà a pagare l’intero debito verso Unicredit. Tanto meno resteranno soldi per rimborsare Mps, l’altra banca creditrice con circa 70 milioni. Per evitare quindi che i Sensi debbano essere costretti a vendere altri asset, Mediobanca avrebbe posto a Unicredit la condizione che l’accordo sul mandato contempli anche una ristrutturazione debitoria, mediante rinuncia di piazza Cordusio a parte dei crediti.