Le Sensi chiamate da Unicredit, un colloquio fitto per stabilire le manovre necessarie per la situazione della As Roma. Italpetroli è debitrice, i Sensi sono i proprietari, la As Roma è la società sana che fà gola e Unicredit è l’istituto che intende recuperare le esposizioni.
(Il Messaggero) – Svolta nel tormentone della Roma calcio. Unicredit lancia un ultimatum a Rosella Sensi: entro una decina di giorni deve affidare a una banca d’affari da lei scelta a condizione che sia di primario standing internazionale, un mandato a vendere il club giallorosso. E se La famiglia romana farà resistenza e quindi attraverso la cessione del club giallorosso non dovesse restituire i circa 300 milioni fra capitale e interessi, Unicredit potrebbe rivolgersi al tribunale di Roma chiedendo un’azione esecutiva, tipo il pignoramento sul 51% dei Sensi nella Italpetroli. Il colpo di scena, secondo quanto risulta a Il Messaggero, si sarebbe consumato ieri mattina in via Specchi a Roma, dove ha sede Unicredit, azionista di minoranza col 49% del gruppo dei Sensi, nonché principale creditore. Attorno al tavolo a fare gli onori di casa il deputy ceo Paolo Fiorentino, per la cronaca un napoletano tifoso della Roma accompagnato dal legale Roberto Cappelli dello studio Grimaldi e associati, Rosella Sensi, la sorella Maria Cristina e il loro avvocato Gianroberto De Giovanni dello studio Lovells. Con toni cordiali ma risoluti, il banchiere che ha in mano la gestione del dossier-Italpetroli avrebbe scoperto le carte. L’istituto di credito non sarebbe più disposto ad aspettare i tempi lunghi e indefiniti dei Sensi per pagare i debiti, considerato tra l’altro che fra le parti è stato stipulato a luglio 2008 un piano di rimborso. Piano che prevedeva il pagamento di una rata di circa 150 milioni entro la metà dello scorso dicembre. E pare senza preavvertire la banca, Italpetroli non avrebbe onorato la scadenza. Nel corso del colloquio, Fiorentino e Cappelli avrebbero ricordato alle Sensi e al loro legale che si verificate le condizioni di inadempienza che autorizzano Unicredit a far scattare la tutela del proprio credito. Le Sensi si sarebbero riservate di accettare l’ultimatum della banca: sono consapevoli però a che cosa vanno incontro: piazza Cordusio se non verrà incaricata la merchant bank internazionale, si dovrebbe rivolgere al tribunale per chiedere il pignoramento del 51% della Italpetroli in mano alla famiglia. Questo significa che il giudice nominerebbe un curatore che assume la gestione del gruppo e procede alle vendite. In primis il club giallorosso.