Sky: Questa squadra non riesce ad avere una continuità di risultati, o un sistema di gioco.
La continuità di risultati non direi, perché noi abbiamo fatto, nel mio periodo, +9 sulla Lazio, +1 sul Napoli, +11 sull’Inter, -1 su Fiorentina, -4 su Fiorentina…non mi sembra che sia un andamento così negativo come si vuol far sembrare. Altrimenti lo avrebbero avuto anche gli altri e non mi pare che di Fiorentina, Milan ed Udinese si parli così, giustamente. Spessa mi è stata attribuita sagacia per l’utilizzo di più sistemi di gioco: è positivo o negativo? decidiamolo, una volta per tutte. Altrimenti, si dimostra di avere poco equilibrio. Che è una componente importante.
Ma contro Pescara e Chievo, è andata male. Invece, contro la Fiorentina…
Sono tre storie diverse. Malissimo Pescara, atteggiamento sbagliato, malissimo. Normale con la Fiorentina, abbiamo vinto però e quindi ho preso titolari, anzi, la squadra. Abbiamo perso con il Chievo, facendo una buona gara contro una squadra difficile: la metterei fra quelle che potevano darci di più dal punto di vista del punteggio. Meritavamo chiaramente.
Prossimi avversari: Mazzarri ed Allegri. Le piacciono?
Mi piacciono molto. Credo che sia l’identikit ideale dell’allenatore, del mio allenatore ideale. Entrambi hanno mostrato qualità nei risultati, ma durante tutta la loro carriera, partendo dal basso, facendo gavetta e dimostrando le proprie qualità ovunque. Ho un giudizio altamente positivo. Entrambi. Non vedo perché qui non dovrebbero fare bene.
Sportitalia: lei ha ripetuto che la squadra non è al 100%. Non c’è rischio, per come si è messa la classifica, che la gara pensi troppo alla Coppa Italia?
Intanto, noi siamo stati fuori dall’Europa già 4-5 volte, poi siamo rientrati ed anzi siamo stati anche in Champions. Non siamo fuori. E per avvicinarci dobbiamo passare per due gare difficili, che però conosciamo. Sono propedeutiche alla gara di fine anno: dobbiamo arrivarci nella condizione migliore possibile, mentalmente e fisicamente. Ci arrivi bene solo con il supporto delle prestazioni precedenti. Dal punto di vista fisico, faremo attenzione e prepareremo il tutto con dovizia di particolari.
Corriere della Sera: hai preso la Roma in un momento particolare. Mai avuto l’impressione di aver fatto qualcosa solo per dimostrare quanto eri bravo.
No, non ho bisogno di dimostrarlo, non ne ho la necessità. Ho un’età ed un curriculum che mi consente di essere fuori da quest’ordine di idee. Ho pensato a volte di aver fatto una mossa che avrei potuto evitare, a posteriori. Mi riferisco ad Udine: tolsi dal campo Totti, ma subito dopo abbiamo subito il pareggio. Sono gli eventi che ti condizionano. Altre volte ho fatto cose che voi avete giudicato in maniera eccellente, anche troppo, ed altre volte ho fatto cose che visto il prosieguo potevo fare meglio. Non ho la penna in mano e quindi rischio di sbagliare, non posso parlare dopo. Non ho questa necessità professionale di dimostrare qualcosa.
Gazzetta dello Sport: dopo il Chievo, Baldini ha parlato della squadra delle occasioni perse. Mentalità o giocatori sopravvalutati?
Già risposto. E’ stata una gara interpretata bene: il Chievo ha fatto bene una gara chiusa, posso garantire che se Osvaldo al primo tempo avesse avuto la buona sorte di segnare, o Destro di testa, saremmo qui a fare commenti opposti fatti qua fino ad ora. Così è il calcio. Ce l’abbiamo messa tutta, sono convinto, ma non siamo riusciti. Un po’ per carenze nostre, un po’ per la bravura del Chievo.
Il Tempo: contro il Chievo, l’unico cross su angolo è stato battuto da Pjanic. Totti, premesso, ha piedi fantastici: non sarebbe più logico far calciare sempre il bosniaco da sinistra?
Sì, considerazione giusta. E’ anche vero che Francesco tante volte ha fatto assist vincenti su angolo. E’ una considerazione vera. Contro il Genoa abbiamo subito 8 angoli nel primo tempo e ne abbiamo fatto una storia. Martedì ne abbiamo battuti 18, ma non siamo stati né bravi, né fortunati. E’ stata una carenza.
Ansa: lei prima ha parlato di mister che le piacciono. Perché dovrebbero mollare la Roma e venire a Roma?
Giriamola a Milano o a Napoli, magari avremmo risposte da loro.
Repubblica: resto sull’argomento. Se domani Allegri le dovesse chiedere un buon motivo per venire a Roma ed uno per non venire.
Tu valuti Allegri uno che possa fare una domanda del genere? se è un gioco, non rispondo.
Abbiamo parlato di Allegri e Mazzarri come successori. Come si affronta questo finale di campionato sapendo che lei non rimarrà, che lei forse ha sbagliato una chance…
I bookmakers inglesi, che fanno valutazioni oggettive, mi danno sempre come più papabile. Io non sono qua per cercare una riconferma: io sono già riconfermato a lavorare per questa società. Sono qua per svolgere un lavoro che la società mi ha assegnato. Faccio questo, non mi pongo problemi. Nessuno mi ha mai chiesto se io nel quel caso potrei accettare la panchina della Roma, eppure il mio destino lo decido io. Non gli altri. Le risposte le do, ad eventuali domande. Sono qua per salvare una stagione cominciata male e cercare di rivalutare gran parte dei nostri calciatori che erano in un momento down. Ed invece bisogna cercare di portare su anche l’entusiasmo. Non ci sono riuscito, forse per assenza di componenti adatte, ma dal punto di vista dei numeri abbiamo fatto il nostro lavoro. Gruppo di calciatori e collaboratori hanno lavorato con grande voglia, facendo numeri importanti, normali per chi ha lavorato. Numeri che ora sono spariti. Lunedì erano stratosferici, addirittura ero stato accostato a Capello, levo il cappello, ma ora già ci siamo dimenticati tutto. Per me non è un problema, è un problema vostro, non chiedetemelo più. Vorrei vincere la Coppa Italia, per soddisfare la dirigenza, il pubblico e per dimostrare che con equilibrio e tranquillità le cose potrebbero andare meglio per tutti.
Retesport: si parlava di numeri prima. Lucho ha terminato…
Io ho messo un paletto. Ricordi il paletto? c’eri? parlami dal quel paletto ad oggi. Parlami dei miei soli numeri, non voglio far media con niente. Ti rispondo a quello che m’interessa.
Parlavo della media: la mia domanda è…possiamo definire questa squadra non attrezzata per andare in Europa?
Oggi siamo in Europa? no. Allora no. Magari, fra due domeniche possiamo dimostrarlo. Oppure, possiamo entrare in Europa il 26. E credo che non ce lo regalerà nessuno.
Centrosuonosport: considerazione. I punti da lei fatti, sono migliori di 2 da quelli di Zeman che è stato esonerato. Non è una media punti di cui si può vantare, visto che Zeman è stato esonerato. Mi riallaccio alla domanda del collega: cosa direbbe lei ad un nuovo allenatore per essere un vincente?
Interviene il resp. della comunicazione: parlate della partita di domani. Il mister ne ha già parlato molto: hanno già fatto SETTE VOLTE questa domanda. Se ha una domanda sulla partita, bene, altrimenti niente.
Mi parli del Milan allora…
Bella squadra. Hanno intrapreso un nuovo corso molto interessante. Giocano bene: oltre le qualità hanno tanta voglia di fare. Te lo dimostrano in qualsiasi momento, in ogni gara.
Radio Radio: lei ha detto che è stanco di essere considerato un giorno un coglione, un giorno un fenomeno. Una definizione per una squadra che fa miracoli e che poi cade rovinosamente?
Mi costringete a ripetere sempre le stesse cose. Datevi una regolatina ragazzi, dovete essere più stimolanti, con domande diverse. Mi avete fatto sette volte la stessa domanda. Il Chievo si è chiusa bene, noi non siamo riusciti a sbloccare la partita, abbiamo avuto molte occasioni ma non siamo riusciti. Non è avvenuto, ma non rimane una partita disastrosa, ma una partita di calcio come chi sa quante ne avete viste. E’ la stessa risposta di prima. Non posso fare diversamente.
Manà Sport: un allenatore prepara sempre la squadra per vincere. Dopo Pescara e Chievo si è sentito tradito?
Le responsabilità non le condivido. Me le prendo. Ho sentito spesso allenatori dare la colpa ai calciatori, perché non fanno una diagonale, perché non saltano di testa…no. E’ dell’allenatore, perché di più poteva fare. E vale per tutti. E non è detto che quando una squadra gioca male lo fa per mandarmi via. Perché dovrei sentirmi tradito? ma assolutamente.
La mia romanità: differenze fra Milan dell’andata e del ritorno. Le prime 5 meritano veramente la posizione che hanno? ritiene più forte Milan o Napoli, in generale.
Mancano due gare e la classifica dice sempre la verità: dopo 10 partite ti dà un’indicazione, dopo 20 te la dà più forte e dopo 36 ti dà una certezza. La classifica esprime sempre la verità.
Photo Credits | Getty Images