Editoriale. Che rabbia. Così non va, non può andare

Non devo di certo dirlo io: la sconfitta di ieri sera non esiste. Svegliarsi questa mattina e dirsi, continuamente: “è un incubo, torno a dormire, ché stasera si rigioca“. Non la prima, non la seconda, non la terza volta (e potrei continuare) che capita in questa stagione, o in quell’altra. Vero, è un problema che la Roma si porta dietro dagli albori, ma mai come quest’anno la Roma ha dato segno di essere completamente priva di “personalità” e di mente lucida. Un problema di cui la società DEVE tenere conto, in ottica rafforzamento. Il talento, non manca, non mancano i palleggiatori, non manca chi può creare l’occasione vincente, come ha fatto Lamela contro il Torino, per esempio, ma molte volte manca proprio “quello strappo” che risulta decisivo. E’ peccato mortale scendere in campo con quella sufficienza, con l’idea che la partita si vincerà da sola, che se i minuti passano non fa niente. E’ pazzesca la totale assenza di “grinta”, che vediamo solo a turno in qualche Giallorosso, come Castàn che è un vero lottatore, o Burdisso, o De Rossi cui a volte escono gli occhi di fuori. Nessuno, ieri, ha preso la situazione in mano. Neanche Totti, che nelle ultime partite è apparso inverosimilmente stanco, e non solo dal punto di vista fisico. Ieri Totti in molte occasioni ha avuto palla fra i piedi e senza nemmeno alzare lo sguardo ha cercato il tiro, continuamente respinto dalla retroguardia clivense. Chievo, ieri disposto in via del tutto eccezionale con il modulo 9-1.

Forse andare ad analizzare la gara dei singoli è un errore, perché l’amarezza sale. Male Pjanic, che ha continuano a pestarsi i piedi con Totti, male Destro ed Osvaldo che hanno aperto le vie centrali solo ad inizio gara, male Piris, ma male anche Dodò, che sì è arrivato diverse volte al tiro, ma per buona parte del match ha fatto il retropassaggio perché marcato, senza cercare di aprire il gioco sulla fascia. De Rossi ha coperto tutto il centrocampo, ma davanti non aveva alcuna idea. Malissimo Andreazzoli, che ieri ha completamente sbagliato la formazione. Va bene il turn over, giusto e sensato, ma errore è stato mantenere Totti e non avanzare Pjanic dietro le due punte, per inserire Bradley e Tachtsidis a centrocampo. Sarebbe sicuramente stata meglio una difesa a 4, anche perché il Chievo si sapeva che sarebbe sceso con il 9-1. Partita gestita male dal tecnico, senza alcun dubbio.

Il problema, però, non è solo tattico, perché i giocatori si allenano moltissimo su questo aspetto. Il problema non può essere la giovane età, perché in tutto il mondo si possono trovare squadre con un’età media molto bassa, anche di livello inferiore, che però non sono così “lunatiche”, anche se nel mercato estivo io investirei su giocatori “pronti”, di età intorno ai 26 anni, con una certa esperienza. Per quanto riguarda due giocatori, secondo me, il problema è di ben altra natura. Premetto: NON E’ COLPA DI TOTTI, che qui solo a leggere questo nome rischio di trovarmi tre persone sotto casa. Continuo: credo che Lamela e Pjanic si stiano abituando a crescere all’ombra di Totti. E’ ovviamente un male, perché così i due non si responsabilizzeranno mai. Lamela è riuscito di più di Pjanic, che forse per troppa stima, o non so cosa, quando ha Totti vicino, scarica il pallone. Ieri ho visto più e più volte una cosa inspiegabile: a centrocampo, Totti dietro Pjanic, con il bosniaco che palla al piede e con campo davanti la lascia a Totti, dietro di lui. Andreazzoli ha cercato di ovviare al problema-coesistenza fra i due mettendo Pjanic più lontano dal settore offensivo, ma se Totti viene indietro è tutto inutile. Qui è stato un mio errore: ho creduto che Zeman sbagliasse, anche, sulla coesistenza fra questi due, perché mi son sempre detto “hai due giocatori forti, farli giocare insieme non può essere un problema“. Falso, in questo caso Zeman aveva ragione. Totti quest’anno, soprattutto fino a 5-6 gare fa, ha fatto un’ottima stagione, con gol ed assist, ma per un discorso di futuribilità e d’investimento, comincerei a ragionare, seriamente, su questo problema. Iniziare la prossima stagione puntando ancora su Totti sarebbe un errore madornale, secondo me. Puntare ancora su Totti “centralmente”, ovviamente. Rimane una risorsa fondamentale per la Roma, senza alcun dubbio.

Destro-Osvaldo: sinceramente, non credo che i due non possano giocare insieme. Ho visto giocare insieme anche coppie d’attacco più pesanti, ma probabilmente alle loro spalle mancava un vero trequartista, in grado di servire l’ultimo passaggio utile. Riproverei la coppia d’attacco con Pjanic o Lamela alle loro spalle. Anche se, credo, da qui alla fine della stagione sarà solo 4-2-3-1.

Non bisogna ASSOLUTAMENTE far passare la sconfitta di ieri come una cosa “normale”, perché non lo è, come non lo sono state quasi tutte le altre maturate in stagione. Ieri non potevo crederci, non volevo crederci, ma avevo cominciato a pensare “male” già dal 20′ del secondo tempo. Correvano tutti a testa bassa, tutti con la mente spenta, passivi. La mancanza di personalità è un problema a cui si può ovviare, fortunatamente, e mi aspetto grandi cose in questo senso dal prossimo mercato. Alcune partite si vincono di rabbia, con la grinta, con la voglia di mangiarsi campo ed avversari. Ieri la Roma ha rischiato di giocarsi la qualificazione “diretta” in Europa League, in casa, giocando prima di tutte le altre. Frustrazione o vanità, comunque sono problemi, grossi. Fortunatamente le prossime due gare sono contro grandi squadre, nessuna piccola. La strana stagione della Roma è tutta nella mia precedente frase. E forse anche nella prossima.

Che rabbia.

Photo Credits | Getty Images

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