La nuova coppia giallorossa: Totti & Zeman 1997-1998 e l’esplosione negli Europei del 2000
Nell’estate del 1997 la Roma ingaggia come allenatore il boemo Zdenek Zeman, il quale sedeva sulla panchina dei rivali della Lazio. Con i biancocelesti riesce ad ottenere ottimi risultati grazie soprattutto al suo modo di giocare, un 4-3-3 considerato da molti addetti ai lavori rivoluzionario. Inoltre gli viene riconosciuta la grande capacità di preparare fisicamente i calciatori con allenamenti intensi e spesso faticosi, caratteristica nota già ai tempi in cui il “maestro” sedeva sulla panchina del Foggia e che convinse la Lazio prima, e Franco Sensi poi, ad ingaggiare il tecnico.
Zeman rimane subito abbagliato dal talento cristallino e dalle immense potenzialità di Totti; già dai primi allenamenti estivi lo sprona e lo fa allenare sulle caratteristiche che ritiene ancora da affinare: resistenza fisica, maggiore massa muscolare e soprattutto protezione del pallone, dote che Francesco porterà con sé per tutta la sua carriera.
Il boemo carica subito di responsabilità il giovane talento di Porta Metronia conferendogli la maglia numero 10 e schierandolo subito titolare, defilando la posizione più laterale, sulla sinistra, permettendogli di svariare lungo tutto il fronte d’attacco, attacco composto anche da Balbo e Paulo Sergio.
Francesco ripaga alla grande la fiducia del tecnico: alla terza giornata mette a segno il suo primo gol dell’era Zeman contro il Lecce, nel match casalingo terminato 3-1, grande stop di petto seguito da un interno destro al volo all’angolino. Passano le giornate e l’11 novembre segna la sua prima doppietta al San Nicola di Bari nell’1-3 finale.
Totti totalizza ben 13 gol in campionato ed uno in Coppa Italia permettendo alla Roma di arrivare quarta in campionato e con il migliore attacco: 67 gol segnati al pari con la Juventus, garantendogli la partecipazione alla prossima Coppa Uefa. Meglio di Totti in quanto a gol realizzati vi è l’attaccante argentino Balbo, i due durante la stagione trovano un’ ottima sintonia mettendo insieme 27 gol.
Unico neo della stagione, nel complesso più che positiva, è la sconfitta in entrambi i derby di campionato e di Coppa Italia contro la Lazio di Eriksson, il quale fu anche ricordato come un ex allenatore della Roma. Totti dovrà pazientare un po’ prima di vincere il primo derby.
I 13 gol di Totti nella prima stagione di Zeman 1997-1998
LA STAGIONE 98-99, FRANCESCO DIVENTA CAPITANO
La seconda stagione con il boemo è abbastanza altalenante: si alternano infatti grandi prestazioni con belle vittorie ad altre gare in colore con sconfitte tipiche del gioco zemaniano tra cui un Cagliari-Roma 4-3 e un dolorosissimo Roma-Inter 4-5 nel quale Totti mette a segno il primo gol per la Roma. La stagione, seppur non brillante, porta i capitolini al quinto posto ad un solo punto dal Parma qualificatosi per la Champions League. Totti il 31 ottobre riceve dal brasiliano Aldair la fascia di Capitano, in un Roma-Udinese 4-0 con due gol fantastici del neo leader. Adesso Francesco sente di avere indosso un simbolo di grande responsabilità per la squadra, per i suoi tifosi e per tutto ciò che Roma rappresenta nel mondo.
Doppietta di Totti in Roma-Udinese 4-0
L’11 aprile arriva anche la prima vittoria nel derby coronata da un suo gol e dalla famosa t-shirt celebrativa con su scritto “Vi ho purgato ancora”, dopo che all’andata la Roma sfiorò l’impresa da 1-3 a 3-3, sempre con gol di Totti per il pareggio finale.
La Roma in Europa compie un percorso discreto uscendo ai quarti di finale con l’Atletico Madrid: in casa i giallorossi hanno segnato per primi con gol di Delvecchio su assist di Totti. La Coppa Uefa la vincerà il Parma in finale col Marsiglia. Francesco mette a segno 3 gol in Coppa Uefa.
FINALMENTE IN NAZIONALE
Totti, nonostante con la Roma stesse sbalordendo tutti e nonostante venisse indicato come uno dei più promettenti calciatori italiani, l’allora Commissario tecnico della Nazionale, Cesare Maldini, decise di non includerlo nella selezione per il campionato mondiale in Francia nel 1998.
Il debutto nella Nazionale maggiore è solo rinviato ed avviene subito dopo il Mondiale transalpino: il 10 ottobre 1998 in Italia-Svizzera 2-0, gara valida per le qualificazioni europee, Totti esordisce con gli Azzurri.
Segna il suo primo gol in il 26 aprile 2000 allo Stadio Granillo di Reggio Calabria nell’amichevole Italia-Portogallo 2-0.
Primo gol di Totti in Nazionale
DA ZEMAN AL PRIMO ANNO DI CAPELLO, LA DEFINITIVA CONSACRAZIONE DI TOTTI
Nel maggio del 99 il presidente della Roma, Franco Sensi, convince Fabio Capello a sedere sulla panchina della Roma grazie ad un ingaggio da 4 miliardi di lire. L’era di Zeman, durata due stagioni si conclude, e grazie anche al boemo Totti durante la sua gestione mette a segno 30 gol in 70 gare.
Il 2 giugno 99 arriva l’esonero ufficiale di Zeman, e Sensi parla così sia dell’addio del boemo che dell’arrivo di Capello:
Ho mandato una lettera personale a Zeman per ringraziarlo di tutto, gli dobbiamo tanto, è un grande allenatore ed un grande uomo. Capello l’ho preso per vincere, è quello che vogliono i tifosi, è ciò che si meritano
La prima stagione targata Capello è al di sotto delle aspettative, la si può definire come un anno di transizione tra il vecchio ed il nuovo. A dir la verità la Roma comincia davvero forte con 11 punti nelle prime 5 giornate imbattuta sino alla gara numero 6 contro la Juventus. Rifila anche un 7-0 in Coppa Uefa al Vitoria Setubal.
In questo periodo il ruolo di Totti è alle spalle del duo Delvecchio-Montella: il primo in grande spolvero ed il secondo un attaccante con un grandissimo fiuto del gol ed una tecnica individuale sopra la media per una punta.
Con Capello il Capitano giallorosso ricopre una zona del campo più arretrata praticamente da trequartista ed ogni pallone giocato passa per i suoi piedi: diventa l’anima del gioco giallorosso.
La nuova posizione non permette a Totti di essere molto incisivo sotto porta: solo 7 gol in campionato ma conditi dal record personale di assist, ben 12.
In campionato la Roma giunge solamente sesta e lo scudetto andrà ai cugini laziali dopo un rocambolesco Perugia-Juventus prima sospesa e poi ripresa con la vittoria degli umbri grazie ad una rete di Calori.
Non vanno meglio le cose nelle Coppe: in Coppa Italia i giallorossi escono ai quarti col Cagliari mentre a dare il ben servito in Europa sono gli inglesi del Leeds grazie ad un gol di Kewell nel ritorno in terra inglese (1-0) nei Quarti di Finale di Coppa Uefa dopo che a Roma la partita terminò 0-0.
Totti al termine della stagione è deluso, molto deluso e sprona la dirigenza ad investire ancora minacciando di lasciare il club per andare a giocare al Real Madrid, club che corteggia il Capitano giallorosso da tempo.
Voci di mercato e delusioni per i risultati raggiunti vengono messe da parte: c’è una grande competizione ad attenderlo, il Campionato Europeo del 2000.
EURO 2000: GRANDI GIOCATE, IL CUCCHIAIO E LE PRIME LACRIME DEL PUPONE
Francesco Totti viene convocato dal Ct dell’Italia Dino Zoff per il campionato europeo che si svolge in Belgio e Olanda. C’è grande fermento intorno alla Nazionale, una delle più forti degli ultimi anni con nomi del calibro di Buffon, Toldo, Cannavaro, Nesta e Maldini in difesa e Totti, Vieri, Montella, Delvecchio e Del Piero in attacco, con ben quattro romanisti convocati.
Il cammino dell’Italia è subito molto positivo e Francesco Totti è il vero e proprio ispiratore e geometra degli azzurri che battono 2-1 la Turchia nella gara inaugurale, stendono poi il Belgio per 2-0 con un gol al 6’ del primo tempo proprio del fuoriclasse romanista seguito dal gol di Fiore. L’Italia chiude a bottino pieno il girone B con la vittoria anche sugli svedesi grazie a Del Piero e Di Biagio ex romanista.
Ad attendere Totti e compagni ai quarti c’è la Romania battuta con un secco 2-0 con un altro gol del fuoriclasse giallorosso. Ad attendere gli azzurri in semifinale ci sta l’Olanda padrona di casa.
CONTRO L’OLANDA, L’ESCLUSIONE INIZIALE ED IL “MO JE FACCIO ER CUCCHIAIO” FINALE
La gara si svolge all’Amsterdam Arena in 29 giugno del 2000, l’allenatore degli azzurri Zoff fa una mossa che ha dell’incredibile, lascia fuori Totti, pilastro della Nazionale, e schiera titolare un opaco Del Piero. L’Olanda scende in campo votata all’attacco con giocatori del calibro di Overmars, Bergkamp e Kluivert. L’Italia comincia male con tante ammonizioni e nervi tesi. L’apice si raggiunge con l’espulsione di Zambrotta.
L’Olanda va al doppio della velocità e Kluivert si conquista un calcio di rigore, clamorosamente fallito da De Boer grazie ad una parata di un Toldo strepitoso. Nel secondo tempo un altro rigore per gli orange: stavolta batte Kluivert, rifiutato dal calcio italiano e voglioso di riscattare la pessima annata al Milan. Anche l’attaccante sbaglia tirando sul palo.
Zoff allora fa entrare Delvecchio e Totti: il Capitano giallorosso solamente a 7 minuti dal fischio finale. Francesco entra in partita alla grande affamato di vittoria e pieno di volontà serve una gran palla a Delvecchio che spreca.
La gara, dopo tanta sofferenza, giunge ai rigori, quasi sempre fatali per l’Italia. Ma questa volta la storia cambia: il rigore del sorpasso è sui piedi di Francesco Totti.
Il Capitano si dirige con verso il dischetto con una serenità unica, propria del grande campione, si gira e rivolgendosi ai compagni e fa: “Mo je faccio er cucchiaio”, gesto spericolato ed incosciente tipico solo dei grandissimi. L’Italia contro i pronostici batte l’Olanda con la parata decisiva di Toldo su Bosvelt.
Il rigore di TOTTI contro l’Olanda
LA FINALE CON LA FRANCIA, QUEL MALEDETTO GOLDEN GOL
L’Italia in finale affronta uno dei rivali di sempre: la Francia di Zidane, Thuram, Barthez Henry e Trezeguet. La squadra cje già aveva eliminato gli azzurri ai Mondiali del 1998. La gara si svolge allo stadio De Kuip di Rotterdam. Questa volta il Ct Zoff non compie errori di formazione e si affida alla coppia Totti-Delvecchio, preferiti agli juventini Del Piero-Inzaghi.
L’Italia affronta la gara con un altro piglio: è determinata, aggressiva e reattiva e Francesco Totti, relegato in panchina con l’Olanda, vuole dimostrare a tutto il mondo il suo valore. Il Capitano romanista è protagonista di una partita da applausi a scena aperta: combatte su ogni palloni, subisce una quantità spropositata di falli agendo tra la linea dei centrocampisti e quella dell’attacco. Il primo tempo si chiude a reti inviolate ma la ripresa è l’Italia a passare al 55’ con un gol di Delvecchio, su cross di Pessotto, smarcato con un tacco di una classe unica da parte di Totti.
La gara sembra andare per il verso giusto ma gli azzurri non avevano fatto i conti con la sfortuna, accompagnata da qualche errore sotto porta: clamorosa l’occasione sui piedi di Del Piero, subentrato dalla panchina, che verso l’85’ tira addosso a Barthez. Gol sbagliato, gol subito: Wiltord allo scadere del recupero sigla l’1-1 battendo Toldo.
I supplementari sono tutti a favore dei transalpini che appaiono rigenerati dal gol in extremis ed al 13’ del supplementare arriva la doccia gelata di Trezeguet che spara in gol sotto la traversa su assist di Pires.
Una sconfitta dura da digerire, gli azzurri sono in lacrime. Sono le prime lacrime da calciatore del gladiatore Totti: una dura lezione, una sentenza sbagliata dopo una gara che lo ha visto protagonista assoluto e uomo partita della finale del torneo.
Piangi Francesco, piangi che tra poco meno di un anno potrai sorridere e gioire con la tua Roma, unica Roma.
FINE SECONDA PARTE
Francesco Gorzio
Prossimamente online:
» L’arrivo di Capello e la celebrazione dello Scudetto 2001, l’infortunio e la vittoria del Mondiale 2006
» Totti goleador al centro del progetto di Spalletti
» Lo Scudetto sfiorato con Ranieri e 200 gol in Serie A