Nome: | Francesco Totti |
Data di nascita: | 27 settembre 1976 |
Luogo di nascita: | Roma, Italia |
Altezza: | 1.80 cm |
Peso: | 77 kg |
GLI ESORDI DA BAMBINO
L’’attuale numero 10 giallorosso è biondo canarino ed è il più magro di tutti ma anche il più forte. Così a 7 anni inizia a giocare per la Fortitudo, la del quartiere in cui risiede la famiglia Totti. Fin dalle prime uscite c’’è un gran parlare di questo piccolo Totti e numerosissimi osservatori giungono dalle altre squadre di Roma per visionare il giocatore in erba; passa alla Smit di Trastevere ed inizia i suoi primi passi come centrocampista; le sue doti tecniche lo fanno diventare uno dei giocatori più importanti della squadra nonostante giochi sotto età rispetto ai compagni. Si dimostra ancora una volta il più bravo di tutti ed il passaggio ad una squadra più blasonata è breve: all’’età di 10 anni passa alla Lodigiani.
La squadra, fondata nel 1972, storicamente è sempre stata una grande fucina di talenti nella Capitale: molti giocatori in erba sono passati da qui tra cui Toni, Di Michele, Venturin, Apolloni e lo stesso futuro numero 10. Anche la storia del suo primo trasferimento parla di un amore sfrenato per la Roma. Infatti tra le squadre interessate arriva in pole position la Lazio: i biancocelesti sono il primo club professionistico a volere Totti e restano in parola con la Lodigiani per un suo passaggio in biancoceleste.
Come ricorda il suo precedente procuratore Zavaglia, era stata proprio la Lazio a visionare ed a opzionare Totti. Arrivano anche gli osservatori giallorossi, tra cui Maldera, ex calciatore della Roma. La fede calcistica da sempre giallorossa, di Totti e di tutta la sua famiglia, alla fine prevale e l’’accordo con la Lazio viene annullato. Davanti alla proposta del club amato il giovane non esita un attimo e diventa giallorosso. E così sarà per sempre.
L’ARRIVO ALLA ROMA
E’ il 1989 e Totti muove i suoi primi passi con la Roma, il suo idolo è il capitano Giuseppe Giannini. Francesco, come tutte le giovanili della Roma, muove i suoi primi passi sul campo del Tre Fontane per poi passare a Trigoria. Conosce Dino Viola, storico presidente della Roma dello Scudetto del 1983. Nello stesso periodo gioca con tutte le selezioni giovanili della Nazionale Italiana e nel 1990 viene premiato come miglior giocatore per l’Under 14 italiana. Viene selezionato tra i ragazzini più bravi della Roma per fare il raccattapalle in Roma-Inter 1991 finale di Coppa UEFA.
Nel video si vede Totti al minuto 2.08 intento a scavalcare un cartellone pubblicitario. Sempre nel 1991 si fa male al ginocchio durante un derby giovanile e viene operato dopo qualche mese a Villa Stuart dal professor Carfagni. In questo periodo gli capita spesso di giocare sia per gli Allievi che con la Primavera, impiegato come sotto età: vince il campionato con gli Allievi di Ezio Sella nel 1992-1993 e partecipa con i più grandi nella Primavera della Roma dove vince una Coppa Italia giovanile con Spinosi.
Manfredonia, responsabile del settore giovanile, racconta di vedere nel piccolo Totti un futuro campione e fin da subito lo elogia come il migliore di tutta la squadra. Nello stesso anno è il Milan che prova a portarlo in rossonero: Ariedo Braida, direttore sportivo del club, chiama la famiglia Totti per cercare di convincere i genitori di Francesco a trasferirlo a Milanello. La famiglia rifiuta e Totti è sempre più convinto di voler crescere e diventare grande con i colori giallorossi.
Con la principale selezione giovanile della Roma ci resta pochissimo dato che Vujadin Boskov, allenatore della prima squadra, lo nota nelle sfide interne contro i professionisti e decide di portarlo con se in alcune gare della stagione 1992-1993. Prima di esordire in Serie A gioca una gara amichevole contro l’Austria di Prohaska sempre in prima squadra. E’ lo stesso allenatore serbo a farlo esordire in Serie A il 28 marzo del 1993 durante un Brescia-Roma 0-2, a pochi minuti dalla fine, a 16 anni. Totti sedeva in panchina accanto a Muzzi (adesso nello staff tecnico di Andreazzoli, ndr) e quando Boskov nominò il suo nome il giovane Totti credeva si fosse riferito proprio a Muzzi. Come ricorda lo stesso Totti ““Pensavo ce l’’avesse con Muzzi, invece indicò proprio me”. Gioca anche uno spezzone in Ancona-Roma 1-1 il giorno della vigilia di Pasqua. Il giovane continua a dividersi gli impegni tra Primavera e la prima squadra di Boskov.
Nell’’estate del 1993 è il turno di Carlo Mazzone come allenatore dei giallorossi. L’’allenatore romano resta una figura fondamentale nella crescita calcistica di Francesco Totti come avrà modo di ricordare sempre il numero 10. Il 16 dicembre 1993 viene schierato titolare, per la sua prima volta in carriera da giocatore, in Coppa Italia per sopperire alle assenze di Rizzitelli e Balbo. Proprio nella gara contro la Sampdoria una dura entrata del doriano Vierchowod fa preoccupare Mazzone che si infuria contro il calciatore blucerchiato, ennesima dimostrazione di come Carletto non sia stato solo un allenatore ma un vero e proprio maestro per Francesco. La Roma vince la partita per 2 a 1 e Totti viene sostituito al minuto 83.
L’ESORDIO DA TITOLARE IN SERIE A E L’UNDER 21
L’’esordio ufficiale in Serie A dal primo minuto arriva sempre contro la Sampdoria il 27 febbraio del 1994: la Roma perde 0-1 ma Totti esce dal campo come miglior giocatore della sfida. La settimana successiva, il 6 marzo, con la Roma in zona salvezza, Totti esordisce anche nel derby contro la Lazio: i biancocelesti passano in vantaggio con Signori ma Totti, al 30esimo del secondo tempo, dopo un azione travolgente sulla fascia viene atterrato da Negro in area di rigore. L’arbitro fischia la massima punizione ma Giannini sbaglia ed il derby finisce così.
Alla fine di una difficile stagione, che vedrà la Roma arrivare al settimo posto in campionato, Totti colleziona 8 apparizioni senza riuscire mai a segnare ma mettendo in mostra grandi doti a soli 17 anni. La sua prima rete con la maglia della Roma arriva il 4 settembre del 1994 poco prima di diventare maggiorenne. Mazzone lo schiera titolare al posto di Balbo ed affiancandolo a Fonseca: la Roma pareggia per 1 a 1 contro il Foggia. In quella stagione si riesce a ritagliare uno spazio importante superando Muzzi nelle gerarchie della squadra ma alle spalle della coppia Balbo e Fonseca. Segna anche 3 reti in Coppa Italia: il 22 settembre contro il Fiorenzuola nei sedicesimi, contro il Genoa agli ottavi (3-0) e contro la Juventus ai quarti di finale (3-1).
Nella stagione 1995-1996 diventa finalmente titolare nella Roma. In occasione di quellannata, sempre con Mazzone allenatore, metterà a segno solamente due reti in Serie A e due in Coppa UEFA, di cui uno strepitoso contro l’’Aalst, data la sua posizione di trequartista e non di attaccante. Allora il calciatore della Roma non indossava ancora il numero 10 dato che non c’era la regola dei numeri fissi, durante tutta l’annata Totti utilizzò sia il numero il 16, l’’11 ed il 20.
Nel 199 in estate, dal 28 maggio fino al 31, partecipa agli Europei con l’Under 21 nella Nazionale Italiana di Cesare Maldini.
E’’ proprio Totti a segnare il gol qualificazione contro la Francia di Candela, Vieira, Dacourt e Wiltord, durante la semifinale, che qualifica gli Azzurri contro la Spagna di Raul e Morientes per la finalissima. Contro le furie rosse la selezione italiana vincerà ai rigori nonostante l’’errore iniziale di Christian Panucci, futuro compagno di squadra di Totti nella Roma e con la Nazionale maggiore.
Lo stesso Arrigo Sacchi, CT della Nazionale maggiore, lo convoca per uno stage alla Borghesiana il 20 febbraio del 1996, questa prima chiamata sarà dedicata a Mazzone.
All’inizio della stagione 1996-1997 avviene un grande cambiamento per Francesco: Mazzone, suo mentore, va via ed arriva l’’argentino Carlos Bianchi, mister con la fama di vincente in terra sudamericana. Il tecnico arriva subito ad avere dei dissapori con Totti a suo dire di difficile “collocazione tattica”. La Roma vuole puntare su Jari Litmanen, fantasista finlandese dell’Ajax già vincitore della Champions League nel 1994-1995.
Si parla anche di una sua possibile cessione alla Sampdoria dove c’’è Spinosi, suo allenatore durante le giovanili giallorosse. Ma è il Torneo di Tolone, dove la Roma sfida anche l’Ajax, a sancire la permanenza di Totti con i giallorossi: è il presidente Sensi ad imporsi ed a rifiutare ad ogni costo il trasferimento, anche solamente in prestito, del giovane giocatore. In seguito Franco Sensi esonera anche l’allenatore argentino che stava avendo un andamento molto negativo in campionato. In panchina arriva la coppia Liedholm e Sella e Totti torna titolare. E’ lo stesso Barone a sancire il grande futuro di Francesco:
“La gente pagherà il biglietto per vedere giocare Totti”.
mai parole furono più profetiche.
La stagione si conclude con 26 presenze e 5 gol in campionato senza ulteriori reti nelle coppe, la Roma raggiunge solamente il 12esimo posto in campionato ed un ulteriore rivoluzione è in vista nella Roma giallorossa. Proprio la stagione successiva arriverà sulla panchina della Roma il boemo Zdenek Zeman e per Totti sarà una vera e propria svolta nella sua carriera: da giovane campione a vero e proprio fuoriclasse.
FINE PRIMA PARTE
Nella prossima parte della storia di Totti:
La nuova coppia giallorossa: Totti & Zeman 1997-1998 e l’esplosione negli Europei del 2000
Francesco Gorzio