Come riporta l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport l’iter legislativo riguardo la legge sugli stadi è fermo da più di tre anni, infatti dopo l’approvazione al Senato dell’ottobre 2009 della riforma non se ne ha più traccia, eccezion fatta per l’illusione di luglio dove a Montecitorio furono apportate delle modofiche al testo che, purtroppo, tornato poi in Senato a distanza di mesi da esse, è rimasto lì in eterna attesa.
Espressione del disagio riguardo questa invocata riforma è espresso dal deputato Giovanni Lolli:
Si aspetta il parere della commissione bilancio, non si capisce perché non la mette in calendario. Eppure il sì è scontato visto che non serve la copertura finanziaria. Evidentemente la si vuole far morire. Le nostre società di calcio si stanno indebolendo sul piano finanziario ma gli investitori esteri puoi attrarli solo se c’è un progetto industriale serio, che ruoti attorno allo stadio. Per poter competere con altri sistemi più avanzati, il calcio italiano deve essere messo in condizione di ripartire, non con finanziamenti pubblici ma con regole nuove, imponendo tempi certi per i passaggi burocratici.
Insomma attendere la legge è come attendere qualcosa di difficile verificazione, la Roma dovrà farsi lo stadio senza di essa come ha fatto la Juventus e come sta facendo l’Udinese.
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