Luciano Spalletti nel corso della conferenza stampa alla vigilia di Arsenal-Roma è parso molto sereno, ha risposto alle domande dei giornalisti con molta calma e chiarezza, certo la situazione infortunati non è delle migliori, Spalletti valuterà le condizioni di Juan e Cicinho nella rifinitura che si svolgerà dopo la conferenza stampa, anche se ha chiaramente fatto intendere che quasi impossibile poter recuperare Juan, il tecnico giallorosso lì valuterà le condizioni di tutti suoi calciatori, compresi Aquilani e Vucinic che hanno avuto problemi in settimana e sono stati costretti a saltare la gara di sabato contro il Siena, in via precauzionale. La calma di Spalletti è piaciuta alla vigilia di una delle sfide più importanti della storia recente della Roma. La vigilia della Roma è segnata dalla tranquillità, dettata dlla consapevolezza dei propri mezzi, Spalletti lo sà e non lo nasconde, dietro questa serenità c’è la sicurezza della forza dell’As Roma.
Roma affronta il tabù inglese: è questa l’opportuntità per sfatarlo?
"Non basta il carattere. I ragazzi dovranno fare bene. E’ una partita complicata".
"L’Arsenal ha un gruppo di calciatori di assoluta qualità che sa trasmettere quello che deve essere il comportamento. Il loro progetto è prendere giocatori giovani talentuosi, di prospettiva. E da subito viene imposta la regola della personalità. Abbiamo in campianto situazioni di difficoltà come loro. L’Arsenal l’ho visto in condizione".
Wenger ha detto che la Roma è brava.
"Loro hanno individualità importanti. Sono forti in difesa, i due terzini, hanno Van Persie, Vela. Una possibilità di scelta importante. Possiedono un buon collettivo al di là delle assenze. Hanno l’impostazione di Wenger, un po’ diversa dal classico calcio inglese. Giocano palla a terra, con Bendtner. Le fasi di lotta le sa tradurre in fasi di calcio giocato. Ci sarà da essere bravi."
Scommetterebbe sulla Roma?
“Io non è che ci scommetterei. Io ci scommetto”.
Qual è la qualità che chiede ai ragazzi per superare questo avversario?
“Il concetto di fondo è lo stesso. Se si è bravi a stare corti, a non dare spazio alla velocità degli esterni Sagna e Clichy qualche vantaggio, o qualche difficoltà in meno si può avere. Non vuol dire aspettare ma interpretare bene lo scorrimento della partita. Essere squadra e mordere tutti insieme”.
Considera questa partita più importante di quella col Manchester dello scorso anno?
“Noi vogliamo rafforzare quella che è stata la nostra crescita, il calcio che stiamo tentando di esibire con le vittorie. Ci è dispiaciuto uscire dalla Coppa Italia. Attraverso questi risultati qui, più importante è l’avversario più importante diventa la vittoria”.
Anche oggi tantissimi tifosi al seguito. Vuole ringraziare i tifosi per il loro apporto?
“Posso ritirare fuori quello che ho detto in questi anni. Ci identifichiamo nella presenza dei nostri tifosi che ci rafforza sicuramente e ci dà spinta”.
Come spiega i vostri periodi di appannamento?
“Fa parte delle qualità dei calciatori. Bisogna trovare qualcosa di diverso. Mi sembra succeda a tutte le altre squadre. Qualcuno lo nasconde con uno sviluppo episodico, che gli gira a favore, di riuscire a tirare dalla sua parte, attraverso un episodio, il risultato. Ma abbassare il rendimento succede a tutte. Un po’ meno all’Inter, per quanto si vede. Poi c’è il periodo dove non si è fatto risultato per molto tempo all’inizio che ci penalizza”.
Come si entra in campo in uno stadio così?
“La mentalità da esibire deve esse sempre la stessa. Saper interpretare la gara ma sapere di essere forti altrimenti non ci saremmo riproposti a questi confronti. Serve il coraggi di esibire le nostre qualità che sono tante, i ragazzi possono andare a testa alta a confrontarsi con questi avversari”.
