Di Pietro: “Il nazismo è il silenzio che uccide democrazia”

«Il silenzio rispetto a ciò che sta accadendo uccide anche la democrazia. Facciamo un appello al capo dello Stato perchè, prima che sia troppo tardi, ci metta una pezza». Lo dice Antonio Di Pietro, leader dell’Italia dei Valorì, nel precisare il senso della sua lettera inviata al Capo dello Stato nella quale accusa il governo di ricalcare le orme del partito ‘nazionalsocialistà degli anni 30. Nella missiva, diffusa ieri sera e inserita oggi sul suo blog, Di Pietro critica aspramente l’azione del governo su giustizia, intercettazioni, Rai e modifiche dei regolamenti parlamentari. Critiche che l’ex pm ribadisce anche oggi. «Giorno dopo giorno, atto dopo atto, il governo adotta provvedimenti che attentano alla Costituzione – dice Di Pietro – Nell’ultimo ‘mille proroghè c’è un tentativo di porre anche la Corte dei conti sotto controllo». Di Pietro critica «il fatto di decidere in alcune sacrestie il futuro del Cda della Rai, affidando le nomine a portaborse di esponenti politici». Di Pietro, infine, respinge le accuse di vilipendio nei confronti del presidente della Repubblica: «ma se proprio a lui abbiamo chiesto di intervenire per tutelare la democrazia – afferma – A chi, facendo riferimento alla vicenda, pensa che non debba presentarmi alle Europee dico che presenterò istanza di archiviazione e denuncia per calunnia».

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