Immigrati: governo battuto tre volte

Il governo è stato battuto per tre volte al Senato sul ddl sicurezza. La maggioranza è andata sotto in tre votazioni per le quali era stato chiesto il voto segreto. Sono passati quindi gli emendamenti presentati dall’opposizione per rendere meno complicati i ricongiungimenti familiari per gli immigrati. Una delle parti dell’articolo originale che è stata abrogata prevedeva che il questore dovesse rilasciare il titolo di soggiorno per i familiari di uno straniero regolare soltanto se questi stessi familiari erano regolarmente soggiornanti in Italia "ininterrottamente da almeno cinque anni". Sempre in tema di immigrazione, il Senato ha reintrodotto nel ddl sicurezza la norma della Bossi-Fini che fissa in un massimo di 60 giorni la permanenza degli stranieri irregolari nei Centri di identificazione per un periodo superiore ai 60 giorni. Il testo previsto dal governo estendeva invece la detenzione a 18 mesi. Il governo ha rischiato di essere sconfitto anche su un quarto emendamento presentato dal senatore del Pd Felice Casson che chiedeva di eliminare la previsione della tassa di soggiorno. Su questo punto la votazione è terminata con 129 si, 129 no e tre astenuti, ma il regolamento di Palazzo Madama prevede che, in caso di parità nelle votazioni, prevalga il voto contrario. Soddisfazione per i tre "blitz" messi a segno dall’opposizione è stata espressa dalla capogruppo del Pd Anna Finocchiaro. "E’ un segnale che si può leggere in due direzioni – ha commentato – una presa di distanza dalla Lega e la volontà che c’è in alcuni settori della maggioranza di non subire imposizioni dal Carroccio". Recrimina invece il leghista Roberto Castelli. "Sono tornati i franchi tiratori di memoria Dc: noi eravamo 136 in Aula, le opposizioni 122. E’ una contabilità semplice da fare. Sono sette franchi tiratori", ha sottolineato.

Condividi l'articolo:

Lascia un commento