Intercettazioni: Pdl spaccato, l’opposizione vola via

«Il Pdl è diviso e critico nei confronti di un testo che non assicura la repressione dei reati e la sicurezza dei cittadini. E il governo non si presenta in commissione per non dover contraddire il premier che ancora ieri, nella sua ultima intervista, ha annunciato ulteriori restrizioni all’uso delle intercettazioni modifiche che hanno spiazzato tutti i suoi alleati». Così il capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti commenta i lavori di oggi della commissione abbandonati dall’opposizione in segno di protesta dopo la richiesta di sospensione dei lavori avanzata dal ministro ombra Tenaglia per la mancata presenza del governo. «Stiamo lavorando nel caos più totale -prosegue la parlamentare democratica- non si capisce su quale testo dobbiamo confrontarci: su quello del ministro Alfano, su quello della tanto proclamata ‘intesa di maggioranzà, su quello annunciato da Berlusconi oppure sulle posizioni contrastanti di An e Forza Italia evidenziate dai deputati Contento e Vitali?». «Per noi -spiega- le proposte del governo e della maggioranza sono un vero e proprio attacco al potere investigativo e all’utilizzo delle intercettazioni come mezzo per la ricerca della prova. Non nutriamo alcuna speranza dall’esame di questo ddl che reputiamo un provvedimento ‘ammazza indaginì che costituisce un vero e proprio attacco alla sicurezza dei cittadini, non risolve il problema della riservatezza e del rispetto della privacy e presenta elevati elementi di incostituzionalità. Per questo ne chiediamo l’immediato ritiro. Questa sarebbe – conclude Ferranti- l’unica via percorribile e ragionevole per rispondere all’esigenza di sicurezza dei cittadini».

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