Il mondo del calcio continua ad essere infestato da persone che amano aprire la bocca solo ed esclusivamente per dargli fiato, anche quando di parole ne servirebbero poche. Quello che è successo in queste ultime ore è qualcosa di tragicomico (come ha detto il nostro direttore generale, nda): la Roma è partita per Cagliari accettando di giocare in uno stadio non ancora completo ma a porte chiuse, per essere avvisata all’1:30 (fortunatamente Baldini era sveglio) che non si sarebbe giocato per uno scellerato intervento del presidente del Cagliari, che da Miami ha chiesto ai propri tifosi di presentarsi con i biglietti, fuori lo stadio, perchè poi un modo per farli entrare si sarebbe trovato. Ovviamente questa cosa non poteva passare in alcun modo. Partendo dal presupposto che il Cagliari come stadio per la stagione calcistica ha indicato quello di Trieste; la deroga, necessaria, per giocare nell'”Is Arenas” era arrivata, ma solo a patto che le porte fossero chiuse al pubblico. Cellino ha deciso di sfidare le autorità, forse per provocare il Comune e smuovere la questione-stadio: ha perso.
Cos’ha perso? tante cose. Ha perso credibilità agli occhi di molti, a partire dalla FIGC e dalla Lega, per finire al Codacons, che l’ha denunciato per istigazione a delinquere.
Molti tifosi di altre squadre stanno parlando (a vuoto): dicendo che la Roma è antisportiva, approfittatrice, furba e cazzate varie. Di cazzate si parla. C’è un regolamento, che è chiarissimo, che comanda una sconfitta a tavolino per 0-3 nel caso in cui l’altra società “sia ritenuta responsabile, anche oggettivamente, di fatti o situazioni che abbiano influito sul regolare svolgimento di una gara o che ne abbiano impedito la regolare effettuazione”. Semplice. Nessuna scusa, nessuna furberia, niente di tutte queste cazzate. Non è la Roma che non si è presentata, NON è la Roma ha impedito che la partita si giocasse. Penso che Baldini e gli altri si sarebbero risparmiati una gira fuori porta del tutto inutile e scomoda: pensate che alcuni uomini della Roma sono rimasti a Cagliari fino ad oggi pomeriggio. Il Prefetto ed il suo Vice sono stati chiari: la decisione di NON far giocare il match, è stata presa dopo le parole del presidente della società Cagliari Calcio. E’ evidente, quindi, che la società Cagliari Calcio debba essere ritenuta responsabile di questo rinvio. E’ evidente, quindi, che un eventuale ricorso della Roma sarebbe più che legittimo. La Roma ha pre-annunciato il ricorso: non l’ha ancora presentato; lo farà solo ed esclusivamente se domani il Giudice Sportivo non dovesse prendere una decisione ovvia e scontata, perchè indicata proprio dal regolamento.
Il regolamento prescinde dal tifo: non capisco come possano esserci persone tanto stupide da pensare ad un complotto, ad un piano geniale della Roma. Non capisco come il tifo possa rendere tanto sciocchi e complottisti, tanto ciechi. Alle persone che hanno sprecato fiato e tempo sarebbe bastato anche un minuto per informarsi ed evitare una simile figura.
La situazione è così delineata, chiara, che sprecare tempo a parlarne è anche abbastanza stupido e fastidioso.
Alla Roma DEVONO essere assegnati i tre punti, perchè così vuole il regolamento, perchè non può che andare così. Altrimenti, davvero, diventa una simile farsa che TUTTI dovrebbero schifarsi. E rendersi conto della gravità della cosa.
Qui si tratta E di giustizia sportiva E di giustizia ordinaria.
Spero con tutto il cuore che non risulti necessario il ricorso della Roma, perchè altrimenti il Codice della Giustizia Sportiva potrebbe tranquillamente essere obliterato. Il nostro calcio è già allo sfascio più totale, evitiamo di fare addirittura la scarpetta nel baratro…
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