Bel tris a Torino, Juve avanti tutta

La Juve si è svegliata, nel segno dei suoi giovani, ma con il contributo decisivo dei suoi senatori. Su tutti il capitano. Non doveva nemmeno giocare, ha lasciato la sua impronta anche su questo ottavo di Coppa. Tanto sonnolenta e noiosa la Juventus di domenica scorsa con il Siena, quanto brillante, propositiva e piena di verve quella del primo tempo in Coppa. Per capire che aria tiri bastano quattro giri d’orologio; De Ceglie scenda sul fondo a sinistra a centra, il tocco di Del Piero è una carezza che Bizzarri non gradisce lasciando palla a Marchionni lesto a mettere dentro. È il segnale che sblocca una squadra non più imballata. Le occasioni fioccano, alcune delle quali anche clamorose soprattutto con Giovinco, Amauri (che se ne mangia un paio) e Del Piero, la cui magia mancina va ad infrangersi sul palo. Il Catania è venuto in gita sociale e francamente oppone ben poco di credibile. E non diversa si presenta la ripresa. Nel primo quarto d’ora numero impressionante di occasioni, tutte fallite d’un soffio o per troppa generosità, anche di Banti che perdona un evidente fallo da rigore su Sissoko. Ma l’impressione è che la Juve possa chiudere quando vuole. Lo fa in due minuti, prima Del Piero ispira Giovinco che ha il piedino educato per beffare Bizzarri. Poi ci pensa in proprio, con una veronica e un esterno nel “sette” più lontano. Prima della fine ancora un paio di fiammate, ancora senza esito. Il futuro immediato, in Coppa, si chiama Napoli (4 febbraio), poi magari pure un derby. Ma questa Juve può guardare oltre.

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