La rata soft? Una chimera

Non bastano un tasso Euribor a 3 mesi arrivato ai suoi minimi da tre anni e le previsioni sui cospicui ribassi dei prezzi nel mercato immobiliare del 2009 per far tornare il sereno nelle case dei mutuatari italiani. Di ammorbidire la rata non c’è verso: quando i tassi crollano, ci si mettono gli spread elevati a rompere le uova nel paniere. Allora non resta che cercare di limitare i danni. Questa situazione ripropone il quesito che ci affligge da mesi: meglio il tasso fisso o quello variabile? La verità, come dicono dall’Osservatorio MutuiOnline, «è che non si può sperare di scegliere un tasso che sarà sempre il più basso tra i due nell’arco di 20-30 anni». Dopo aver seminato il terrore per quasi tutto l’anno, le sottoscrizioni di mutui a tasso variabile sono tornate a salire, in quanto più appetibili per i consumatori. Ma come ammonisce Lavoce.info, i problemi rimarranno finché il tasso variabile resta legato all’Euribor, e vedere le rate diminuire sarà dura. Ecco perché si attende di conoscere le modifiche al decreto anticrisi sui mutui e che i tassi variabili vengano legati a quello della Bce e non più all’Euribor. Sul fronte prezzi è di scarso sollievo sapere che diminuiranno per tutto l’arco del 2009. Avere un mutuo da una banca è sempre più complicato, e molti italiani non sono più in grado di mettere sul piatto il loro contratto a tempo indeterminato vista la situazione critica di tanti posti di lavoro in tutto il paese. Ecco perché, come spiega Tecnocasa, il mercato immobiliare rimarrà come un gigante addormentato nonostante un regime di prezzi più alla portata.

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