Milano, 10 gen. – Il 2009 regala subito una speranza a Milan e Juventus. L’Inter non ha digerito completamente il panettone e stecca la prima dopo le feste natalizie. A San Siro il Cagliari, che già aveva fatto soffrire Milan, Juve e Roma, si conferma un osso duro per le big della serie A e costringe i campioni d’Italia sull’1-1. È andata di lusso alla squadra di Mourinho che, dopo avere subito il gol di Acquafresca, è stata graziata da Biondini e Cossu e altre due volte proprio da Acquafresca, forse «impaurito» dal rischio che Mourinho a giugno passi dalle parole («Se gioca troppo bene lo faccio restare un altro anno a Cagliari») ai fatti. Intanto l’attaccante dell’Under 21 ha dimostrato di essere uno da Inter ed è finito in parità il suo duello con Ibrahimovic, autore del pareggio che ha salvato la serata nerazzurra. Non è andata come a Siena, dove una doppietta di Maicon cancellò una brutta prestazione, stavolta il brasiliano non c’era per squalifica e nessuno ha vestito i suoi panni. Si è ripetuta invece la brutta prestazione, specie nel primo tempo quando un centrocampo reinventato a causa degli infortuni di Stankovic e Vieira non è riuscito a dare all’Inter la giusta spinta per rendersi pericolosa. Sono mancate anche le incursioni sulle fasce ma non le occasioni per sbloccare la partita ma Ibrahimovic, Samuel e Cruz le hanno fallite. Mourinho è passato al 4-4-2 nella ripresa per cercare di allentare la pressione di un Cagliari dinamico ma il suo progetto ha retto fino al vantaggio di Acquafresca, che ha costretto il portoghese a cambiare di nuovo buttando dentro tutti gli attaccanti possibili. Nel botta e risposta continuo, alla fine, ha avuto la meglio l’Inter, grazie anche agli errori dei sardi che però hanno avuto il merito di giocarsela fino all’ultimo senza paura. Mourinho comincia scegliendo Zanetti e Figo per sostituire lo squalificato Maicon e l’infortunato Stankovic, con Muntari ad agire (un pò a sorpresa) dietro Ibrahimovic e Cruz e Figo a completare il trio di centrocampo con Chivu e Cambiasso. Anche Allegri rispetta le previsioni della vigilia, limitandosi a cambiare gli squalificati Lopez e Bianco con Canini e Astori. L’insolita coppia centrale, però, se la cava bene, eccetto l’errore di Astori su Cruz, che al 13′ libera Ibrahimovic alla conclusione: ci mette una pezza Marchetti in due tempi. Il grande dinamismo del Cagliari e qualche problema di troppo a centrocampo mettono in difficoltà la squadra di Mourinho, che arriva nell’area sarda o grazie a soluzioni individuali (vedi Maxwell al 5′) o su palla inattiva, come in occasione del colpo di testa di Cruz (25′) e della deviazione sottoporta di Samuel, entrambi fuori misura. Il Cagliari potrebbe punire tanto spreco ma negli ultimi venti metri non riesce a fare meglio degli avversari e non va oltre un piattone di Biondini (15′) che si perde sul fondo. Nel finale di tempo si sveglia Zanetti, il capitano comincia ad affondare sulla fascia e costringe due volte Marchetti alla deviazione in angolo. A Mourinho non piace ciò che vede e nella ripresa presenta subito una novità: fuori Cordoba e dentro Quaresma per dare maggiore qualità al centrocampo. Lo Special One cambia anche l’assetto tattico della squadra: niente più trequartista ma una linea a quattro in mezzo, con Figo e Quaresma esterni e Cambiasso-Muntari coppia centrale. L’Inter alza il proprio baricentro, sfrutta di più le fasce e aumenta la pressione sul Cagliari che non può fare altro che arretrare. Al 9′ Ibrahimovic non trova la porta su assist di Zanetti e all’11’ replica di testa. Non spreca, invece, la prima vera occasione che gli capita Robert Acquafresca, che al 20′ viene lasciato solo da uno scivolone di Samuel e punisce di collo Julio Cesar. Mourinho risponde mettendo dentro Crespo e Mancini per Figo e Samuel e disegnando un’Inter a trazione anteriore: si passa al 3-4-3. Il Cagliari spreca con Biondini (soprattutto) e Acquafresca la palla del ko e Ibra lo punisce al 32′ spingendo dentro un cross di Crespo. Un sinistro di Cossu ma soprattutto una conclusione alta di Acquafresca a porta vuota fanno tremare San Siro, che al 41′ vede sfumare il colpaccio sul palo esterno colpito da Muntari.