Kakà-Dinho-Pato: l’attacco Capitale

MILANO – Operazione scudetto. Ultima mossa con la conseguente frase: vietato sbagliare ancora. Domenica sera la Roma all’Olimpico e poi Fiorentina a San Siro, due match da non fallire per non dire addio allo scudetto. Galliani non è preoccupato, Ancelotti non vuole fare pronostici. Nel Milan che sbarca oggi all’ora di pranzo nella Capitale dopo una “vacanza-ritiro” durata due giorni in più rispetto al programma iniziale c’è poca voglia di scherzare. Corpo e mente stanchi per il fuso orario da recuperare, per il tanto e duro lavoro svolto sotto il caldo sole degli Emirati Arabi (due allenamenti al giorno) e perché la squadra ha fatto i capricci, quando Galliani ha comunicato la decisione di rimanere ancora a Dubai, lontano dal freddo e gelo e per alcuni anche dagli affetti familiari.
E il ritiro continuerà per forza di cose fino a domenica a Roma, per riuscire a vincere, approfittando dell’assenza di Totti. Ancelotti, fresco di primato di allenatore che ha fatto più punti dal 1° gennaio al 31 dicembre 2008 alla guida della stessa squadra: 75 (che in realtà sarebbe 79 per i 4 punti conquistati nelle 3 gare con Livorno, Atalanta e Reggina), può essere felice anche perché Kakà si è regolarmente allenato come Abbiati e Beckham.
Molti dubbi, invece, su Seedorf. L’olandese non ha ancora risolto i problemi fisici. Con Ambrosini e Flamini ai fianchi di Pirlo, Jankulovski può tornare sulla linea di difesa con Zambrotta, Maldini e Kaladze. In attacco Ancelotti si affida ancora all’albero di Natale, a Kakà, Ronaldinho e naturalmente Pato.

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