Lotteria, i commenti alla Balduina: “Speriamo se lo meriti”

Oscillavano tra l’etico “Speriamo se lo meriti” e il più frequente “Beato lui”, ieri, i commenti di residenti e passanti in via Galimberti, nel quartiere Balduina, alla notizia che il biglietto E 502242, vincitore della Lotteria Italia – quello da cinque milioni di euro, per intenderci – è stato venduto nella tabaccheria della strada. La giornata si è aperta con i festeggiamenti di rito: pizzette e brindisi con spumante nel locale fortunato, senza dimenticare le inevitabili chiacchiere, per alcuni vere “indagini”, per indovinare l’identità del neomilionario. «È uno dei primi biglietti venduti- dice Drusiana Cello, titolare della tabaccheria – È stato acquistato a settembre». Impossibile capire se sia un habitué – molti sembrano propendere per questa ipotesi o almeno sperarci – o un cliente di passaggio: «Se sarà abbastanza coraggioso – prosegue – sarà lui a farsi avanti».
Nessuna paura, in cambio di tanta fortuna, la signora Cello vorrebbe solo «ricevere un mazzo di fiori, anche anonimo». La maggior parte dei residenti, invece, vorrebbe molto di più a giudicare dalle conversazioni, che, tra negozi e bar, ieri, non avevano altro tema che la vincita. «Speriamo sia una persona che ha bisogno», commentava una signora al bar. «Chi può avere bisogno di così tanti soldi? Non certo in questo quartiere», le rispondeva un’altra. «Speriamo che almeno faccia beneficenza», aggiungeva un terzo. Una ragazza si augurava che il vincitore fosse don Gabriele, viceparroco della Chiesa in fondo alla via, «perché farebbe tante opere di bene». «Non sono stato io a vincere – ha specificato il prete – mi auguro che il vincitore devolva in opere buone almeno l’un per cento». E mentre tutti pensano a come spendere i soldi che non hanno vinto, il vincitore – o la vincitrice – festeggia nell’anonimato. «Resterà sempre sconosciuto – assicurava un ragazzo – se avessi vinto io, non sarei certo andato a dirlo in giro». D’altronde, la fortuna è cieca, si sa. E, spesso, anche muta.

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