Milan, rimpianti di Coppa

MILANO – La rimozione della scoppola con la Juve non inizia dalla Coppa Uefa. Il Milan non va oltre il 2-2 a San Siro contro il Wolfsburg, cui lascia il primato nel gruppo E. Domani, nel sorteggio di Nyon per i sedicesimi, i rossoneri pescheranno, tra le decadute dalla Champions, una tra Zenit (detentore del trofeo), Bordeaux, Shakhtar Donetsk, Werder Brema, Aalborg, Marsiglia e Dinamo Kiev.
Climi diversi sulle due curve: chiassosissimi i 1.600 tifosi tedeschi, in contestazione gli ultras rossoneri, che assistono al match dai tunnel, in silenzio ed esponendo striscioni contro la gestione dei biglietti in occasione di Juventus-Milan. Dura meno di cinque minuti la partita dello sfortunatissimo Senderos, che si fa male alla schiena: al suo posto entra Kaladze. Dal pressing di Shevchenko, voglioso di riscattare l’opaca prova di Torino, nasce l’angolo che porta al vantaggio milanista (15’) con Ambrosini, che anticipa Barzagli (titolare nel Wolfsburg così come Zaccardo, avanzato a centrocampo) e insacca di testa. È uno dei rari sussulti del primo tempo, oltre ad una traversa di Dzeko (26’) e a un tracciante a lato di Seedorf (42’).
Nella ripresa il Diavolo si presenta con il tridente Shevchenko-Inzaghi-Pato (fuori Pirlo, problema muscolare), ma dopo 10’ subisce il pareggio di Zaccardo. Palla al centro e Pato non fallisce il 2-1 (11’). Ma Dida nulla può al 36’ su deviazione sottomisura del neo entrato Saglik. E dal Meazza si levano i fischi. (ass)
GATTUSO – Gennaro Gattuso ha le ossa così dure che i chirurghi che l’hanno operato lunedì scorso al ginocchio hanno dovuto cambiare lo scalpello a metà intervento. Krystel De Reycke, che ha assistito il professor Marc Martens nell’operazione di ricostruzione dei legamenti crociati del ginocchio destro ha detto: «Non riuscivamo a romperle, è la prima volta che ci succedeva». Le prime parole del giocatore: «Quello che mi dà la carica è vedere cosa sta facendo Francesco Totti in questo periodo, con tutti gli infortuni che ha avuto…».

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