Esistono le stelle che brillano e che fanno brillare gli occhi perchè di fronte a giocate simili i brividi lungo le schiene dei romanisti scendono eccome se scendono, è il caso di Totti, Menez, Baptista, De Rossi ma nel complesso giallorosso non ci sono solo artisti ma anche carpentieri, picconatori, che fra corse e sudori inanellano prestazioni di puro rendimento al servizio della propria squadra. E’ il caso di Matteo Brighi e Simone Perrotta, polmoni inesauribili di un centrocampo a rombo del nuovo modulo Spallettiano. Si posizionano da interni di centrocampo, aiutano De Rossi e sorreggono gli avanti costruendo intere dighe, danno un chiaro quanto notevole appoggio agli esterni, Riise e Panucci nell’ultimo caso, consentendone anche delle sortite offensive. Il maestro, Luciano Spalletti è soddisfatto del loro lavoro e lo specifica prima ancora di elogiare gli altri, sa che il loro sacrificio porta la Roma a raggiungere vittorie su vittorie. I due nonostante le fatiche di lunghe corse e contrasti duri sanno fare l’azione offensiva e proprio contro il Cluj confezionano il goal del vantaggio, sul fondo Perrotta per l’accorrente Brighi ed è uno a zero. La Roma vola agli ottavi e se i solisti incantano con le loro giocate, i gregari non da meno regalano le proprie maglie intrise di quel sudore di chi ha cuore e spirito di sacrificio per questi colori. Un copione già scritto da chi forse non userà i pennelli come i grandi artisti ma il piccone ed è capace ugualmente di scolpire la propria opera d’arte da regalare ai propri tifosi. Quando la classe operaia va in paradiso.