Baldini: “Luis Enrique è amareggiato come tutti noi.La sconfitta con il Milan mette a nudo i nostri difetti “

Franco Baldini, direttore generale della Roma, è intervenuto questa mattina ai microfoni della trasmissione radiofonica “Radio Anch’io lo Sport“:

È davvero una bella scommessa anche se i risultati faticano ad arrivare

“Bisognerebbe avere contestualmente più risultati per dare più corpo al progetto che in una piazza come Roma ha bisogno per avere più sostegno. Anche alla mancanza di risultati ci è stato dato sostegno al di là delle previsioni”.

Si dice che Roma è molto passionale e critica. Il pubblico è vicina alla squadra però

“Cosi sembra e di questo siamo contenti. Quest’apertura di credito l’abbiamo coltivata. I risultati con il Milan non ottengono quest’effetto, è una cosa abbastanza ambiziosetta nessuno lo nasconde, giocare con la linea di attacco come a Genova con due 91 e un 90 è abbastanza presuntuosa, è un tipo di calcio che tentavamo di proporre fin dall’inizio, è un progetto che con il tempo ci può dare soddisfazioni. La sconfitta con il Milan mette a nudo i nostri difetti ma ha dimostrato che c’è una via del gioco da poter percorrere”.

Luis Enrique ha detto che qualcosa può cambiare, guardando in meno a certe condizioni nelle scelte

“Lui si riferisce al fatto che vorrebbe limitare tutti errori che inficiano il risultato. Si riferisce a errori di concentrazione come lasciare gli uomini liberi sui corner, non c’entra niente con il gioco corale la concentrazione che ognuno ci deve mettere. Non pensiamo solo alla squadra ma anche a quello che singolarmente uno deve fare”.

Luis Enrique è parso sconfortato

“A Roma se ne possono trovare tanti sul c’è chi dice. Ho trovato una persona amareggiata come lo è chi da settimane lavora tutti i giorni è poi disatteso da momenti di deconcentrazione, vedere il proprio lavoro mandato all’ara è dispiacere, non credo che abbia snaturato cosi tanto o fatti cosi tanti compromessi, ha soltanto preso visione del campionato a lui sconosciuto e ha fatto gli aggiustamenti”.

È un caso che le nuove società siano avanti?

“È anche difficile cambiare le cose cosi tanto per cambiarle, l’Inter le dovrà cambiare perché sembra alla fine di un ciclo vincente, ogni caso è diverso uno dall’altro”.

La tempistica mi lascia un po’ interdetto

“Il problema è che dobbiamo confrontarsi con una piazza che non ha mai avuto tanta pazienza, anche se ora la sta avendo, c’è da trovare un compromesso tra camminare piano e dare la sensazione di stare correndo. Senza niente togliere a realtà come Udine, li c’è la possibilità di aspettare come per esempio Isla che già sono 5 anni che gioca a Udine”.

Luis Enrique ha detto “non ho mai pensato di vincere”. Manca Totti?

“È onesta in ogni suo atteggiamento non ha fatto altro che dire un’impressione che ha avuto, molto coraggiosa e poco popolare, risponde a quello che è. Ha visto quel Milan molto in salute con Ibra che ha fatto una gran partita, ha dato l’impressione il Milan di essere superiore a noi.
Riguardo a Totti, certo che manca un giocatore del genere in partite del genere dove il quid in più di classe e esperienza sarebbe un bonus eccezionale, ma questa squadra deve proporre il suo gioco indipendentemente dalle condizioni in cui è chiamata a farlo”.

Quanto aspetterà la piazza?

“Se quest’attesa è confortata dalla prestazione si potrà prolungare se invece quest’attesa dovesse essere orfana di una buona prestazione come contro il Milan allora il tempo si accorcerà”.

Che impressione le da Montella con il suo Catania?

“Ne penso tutto il bene possibile. È stato a lungo considerato l’unica vera alternativa a Luis, poi è prevalsa la linea di cambiare, di non aver punti con il contatto con il passato, ha avuto più appeal di avere un gioco più attraente in meno tempo possibile. Nel nostro piccolo cercavamo di proporre quello cercando di crescere”.

Questa Roma spagnola, è giusto definirla cosi?

“È una Roma che cerca di giocare a calcio, è un tipo di calcio che si gioca in Spagna è un tikitaka che dovrebbe essere più funzionale, sono coperte che risultano corte, è lì da trovare quel compromesso, è la cosa che si dice quelle poche volte anche al Barcellona quando perde. Trovare giusto equilibrio non sarà facile certo”.

Sarà Juve-Milan per lo scudetto?

“I periodi di forma variano tantissimo, la fotografia attuale dice che la Juve ha una ferocia di vincere con la qualità giusta di poterlo fare, il Milan la qualità e la fisicità ce l’ha per contrastare il passo, come non parlare ora però di Udinese e Lazio che stanno facendo grandissimi risultati senza dimenticare il Napoli”.

Pradè è a Londra

“Ho lasciato completamente Capello ma ho ancora impegni con loro anche se ridotti, come per esempio le amichevoli, c’è un passaggio di consegne e un lavoro da fare e quel tipo di conoscenze che avevo maturato c’è un passaggio graduale a chi mi sostituirà che sarà un gruppo di persone non una. Daniele è a Birmingham su consiglio mio, sta finalmente seguendo un corso d’inglese per proporsi lì”.

Nel mercato a gennaio farete qualcosa?

“Le società ci sono sempre sul mercato, la volontà di migliorarsi c’è sempre, dipenderà dalle occasioni, c’è anche un problema di ampiezza della rosa che consiglierebbe di vendere più che comprare se si può comprare attraverso il vendere non sarebbe male”.

C’è una riflessione sul progetto? Il futuro di De Rossi?

“Se c’è stata è già passata sono le idee che abbiamo dall’inizio, non ci siamo arresi. Il progetto giovani non significare escludere quelli che hanno più esperienza,  sono quelli che fanno maturare i giovani,  far integrare i giovani con giocatori che hanno più personalità e esperienza e De Rossi risponde alle caratteristiche ho elencato”.

È importante che i giocatori stiano dalla parte dell’allenatore. E’ assimilabile il calcio di Zeman a quello di Luis? Come ha trovato questo Paese al suo ritorno?

“Dovrei starci più a lungo sono sei anni che manco. Il supporto a Luis è totale, io stesso ho detto che avrei legato le mie fortune alle sua, è stata una scelta ponderata, è stata valutata la persona e il calcio che poteva proporre, sostenere lui sarà sostenere me stesso, non ci sono tipi di dubbi che possono maturare. Il supporto della squadra mi piace sottolinearlo, una rosa di 29 giocatori senza coppe non ci sono mai registrati nessun tipo di malcontento, è la credibilità che si guadagna con il rispetto dei giocatori. Vederlo giocare Zeman è un tipo di calcio che porta gente allo stadio, la gente è parte integrante è quello che rende attraente le partite, le partite non sono cosi scandenti come si dice, nel calcio inglese più del 50 dello spettacolo è dato dall’atmosfera, un conto è vedere la stessa partita di calcio in uno stadio piena, ci sono partite di serie C in Inghilterra che puoi dire di essere contento di aver visto. Esci dallo stadio e essere contento di aver assistito allo spettacolo”.

Sullo stadio?

“C’è la volontà, non è finito l’iter parlamentare sugli stadi, fino a che non sarà compiuta non possiamo dare tempi, allo stato attuale sono state individuate zone che per ubicazione e strade connesse potrebbero rappresentare un punto migliore per costruirlo”.

Condividi l'articolo:

11 commenti su “Baldini: “Luis Enrique è amareggiato come tutti noi.La sconfitta con il Milan mette a nudo i nostri difetti “”

  1. Ma scusate… si stanno facendo discussioni su una sconfitta maturata contor il milan??????????????????????????

    il milan… la squadra che forse ha piu qualità in Italia. La roma non riesce a sfondare il genoa, siena e cagliari e vi preoccupate del milan?

    Ok ci sono stati errori GRAVISSIMI della roma, ma non sono le partite contro il milan che bisogna vincere PER FORZA.

    Rispondi
  2. Rega serve una svolta,ricordate con spalletti ,le stavamo perdendo tutte,era il caos,poi ci fu la svolta un cambio tattico(la chiave per me),totti al centro perrotta trequarti mancini e taddei(vucinic esterni) e arrivarono record e titoli(coppette ma sempre titoli).
    Ora come gia detto e lo ripeto all’infinito,magari arrivasse a luis :mrgreen: ,per me la chiave di svolta ,sarebbe mettere lamela a centrocampo con ddr e gago ,e davanti il trio bojan totti osvaldo.
    Cosi facendo avremmo il nostro massimo potenzile sul campo,come fece capello che usò il 3-4-3 per sfruttare tutti al meglio,al real giocava con 4 punte raul esterno di centrocampo,per sfruttare il potenziale,poi sta al mister trovare gli equilibri,che poi lamela nn è che difende peggio di pjanic,anzi per me potrebbe anche difendere meglio visto che è piu fisico di lui,e ripatiremmo piu velocemente.
    A novara andiamo cosi proviamo,altrimenti se stiamo sempre a fare il toto formazione tutte le volte a cambiare,fra un po cambieremo il pilota(LUIS),perche roma è buona e cara , ti aspetta ,ti da tempo,ma se nn si vince ,nn è che stiamo a pettinare la bambole..l’europa si deve raggiungere,ora siamo piu vicini alla zona retrocessione che all’europa.
    Siamo gia usciti dall’europa ad opera di boscaioli .
    Io ancora paziento ,fin quando resisto,soprattuto perche vedo un potenziale, e vedrei una formazione tipo da mettere in campo che potrebbe fare bene(quella menzionata prima),ma capisco benissimo chi contesta e critica,perche nn si tratta di partenza falsa,ma partenza drammatica,fuori dall’europa subito,perdi a cagliari,perdy il derby,perdi a genova,perdi contro il milan,la sqaudra nn ha una gerarchia,una identita(se chidete ad un tifoso del manchester o anche del napoli, ma direi di ogni squadra normale la formazioe titolare te la dicono,lo chiedete a un tifoso romanista.. 😯 penso che riesca a dire solo stek 😯 assurdo è questo il vero problema ,no la difesa,,ma gli 11 titolari giusti per me)

    Rispondi
  3. troppe chiacchiere e filosofia… troppi azzardi e belle speranze caro baldini… la roma non e’ l’inter il milan o la juve ma nemmeno deve essere come l’udinese… un laboratorio di esperimenti per poi vedersi i campioni affermati andare via…
    le societa’ forti individuano le giovani promesse… le comprano… le mandano in provincia a farsi le ossa e solo quando sono maturi e pronti riportano questi giocatori alla squadra… oppure anno per anno inseriscono pezzi nel mosaico…
    si vince sempre coi campioni affermati e non con un insieme di belle promesse…
    forse una volta fatto lo stadio… ma quando?… ci sara’ un mercato importante…ma nel contempo questo laboratorio di esperimenti quante brutte figure ci fara fare caro baldini?

    Rispondi
  4. … ma nn sarebbe il caso di ammettere di aver sbagliato a prendere un allenatore senza esperienza per una squadra come la Roma e aver voluto solo scimmiottare un progetto (quello del barca) senza aver prima gettato le necessarie basi?

    Rispondi
      • Sì, diamo a luis tutto l’anno. In fondo basta dare fiducia. Guardate la juve con del neri l’anno scorso. Gli ha concesso tutto il campionato ed infatti ha dato grandi soddisfazione… agli altri.

    • Le basi le gettiamo ora, la maggior parte di noi lo sapeva dall’inizio dell’anno che per questa stagione si sarebbe sofferto, poi come sempre accade con questo tifo, ci siamo illusi per un paio di vittorie.
      Se non fosse che fanno un qualcosa che non reputo un mestiere, direi che “lavorare” alla Roma allo stato attuale non è una delle migliori prospettive per allenatori e giocatori, non mi riferisco ai risultati o al potenziale di società e gruppo tecnico.
      Mi stavo illudendo che la “piazza” avesse capito che questo è un anno di transizione e che finalmente non si dava ascolto agli “scaldatori di poltrone”, evidentemente mi devo ricredere.

      Rispondi
      • sai forse c’e gente che va rispettata solamente perche’ da anni legge di anni di transizione… tifoso sempre e cmq anche nei dilettanti… ma l’anello al naso a me od altri non piace portarlo tutto qui…

      • Non credo si possa fare questo discorso con una società che si è insediata ufficialmente solo un paio di giorni fà, io dico solo… lo sapevamo, non ci hanno mai illusi nelle dichiarazioni, a parte forse Sabatini una volta, per cui se al momento delle prime parole riguardanti l’anno di transizione i più, mi è sembrato di constatare, dicevano: “ok, lo sappiamo ma bisogna pagare il prezzo per rinnovare”, non capisco come, probabilmente, adesso le stesse persone dicano di essere stufe.
        Alla fine, rispetto per ogni punto di vista, però non si può negare che a Roma siamo piuttosto volubili.

Lascia un commento