Il capitano biancoceleste ha voglia di parlare assumendosi le proprie responsabilità ma senza intaccare alcuno nè tantomeno il suo allenatore.«Che è umano e legittimo dire che accetto le decisioni dell’allenatore, che le rispetto ma che a volte posso non condividerle. E stavolta non le ho condivise. Non ho detto niente di polemico, ho esternato una cosa che sapevano l’allenatore e i miei compagni, ma è una cosa normale. Non ho fatto polemica, tanto è vero che non ho litigato con l’allenatore nè con nessuno. Non ho preso una posizione del tipo ‘Non mi alleno, non vengo allo stadio o faccio casinò, sono entrato nella ripresa e ho fatto la mia partita». Ma da scontento, a supportare la sua delusione ci si è messo pure il brutto primo tempo della Lazio, che Rocchi imputa proprio alle scelte di Rossi: «Nel primo tempo la squadra non ha fatto bene, nella ripresa invece ha fatto meglio. I fatti dicono che anche l’allenatore può sbagliare delle scelte. Io posso sbagliare a dire certe cose, il tecnico a fare certe scelte. Ognuno si prende le sue responsabilità. Io faccio il giocatore, lui l’allenatore che deve fare delle scelte, continuerà a farle come come ha detto che sta facendo. Io ho i problemi da giocatore, lui da allenatore. Non vedo nessun tipo di problema». Qualcuno però ha criticato la sua uscita, che rischia di mettere in difficoltà Rossi nelle sue scelte future: «Sono stufo di questa cosa che i panni sporchi si lavano in casa. Ognuno fa le sue scelte e si prende le proprie responsabilità. Io ho parlato e mi prendo le mie. Pensate che Pandev sia stato felice di essere stato sostituito? È da un mese che accetto le scelte dell’allenatore e le condivido, forse vi siete dimenticati che per quattro partite non ho giocato o che in una ho giocato solo il primo tempo… In questa occasione invece non ho condiviso la scelta di stare fuori, cosa ho detto di male? Non mi sembra di avere fatto niente di trascendentale. La base di questo discorso nasce dal fatto che finora ho accettato tutte le scelte, questa non mi sembrava giusta, magari nella prossima partita mi lascia fuori di nuovo e ci sta che io possa accettare. Nella Lazio sono uno dei giocatori più importanti ma non è detto che debba giocare per forza, non sarebbe giusto se non lo meritassi». Il capitano ha voluto anche sgombrare il campo da presunte gelosie con i compagni di reparto, Zarate in primis e pure Pandev, che contro il Genoa è partito titolare con la fascia al braccio: «Mi viene da ridere. Zarate ha grandissime qualità, fa la differenza, se riesce a capire in alcune circostanze il tempo giusto di dare la palla oppure di tenerla e rischiare qualcosa, questa è una cosa che va a suo favore, perchè diventa ancora più forte e più importante per la squadra, e della squadra stessa. Pandev? Ma se ce l’ho al mio fianco quando ci cambiamo… Ieri lo prendevo in giro e gli dicevo ‘Ma che fai il capitano tu?’». Rocchi respinge poi tutte le ipotesi di conflitti interni alla Lazio: «Non vorrei si creasse una cosa più grande di quella che è. Non volevo creare tutto questo casino. Ho esternato un mio stato d’animo perchè non so fingere. Spero che questa cosa si chiuda così come è nata». Perchè ciò accada servirà un chiarimento con Rossi: «Sicuramente ci parleremo, sarà una cosa nostra, come è sempre avvenuto in questi anni. Ci sarà un chiarimento solo ed esclusivamente nel bene della squadra, perchè conta solo che la Lazio arrivi nelle zone alte della classifica. Sono due settimane che mi alleno regolarmente, fisicamente sono al 100%». Ma alla squadra non basta: «Non riusciamo a rendere al massimo nella prima parte di gara come nella seconda, come se ci fosse qualcosa che ancora non siamo riusciti a capire- conclude- È una cosa che dobbiamo migliorare perchè ci aiuterebbe a ottenere risultati più importanti».