Nazionale, allenamento: Lippi sperimentale prova Rossi

Metodo Lippi. Cinque minuti di colloquio a metà campo prima di cominciare, e poi con la squadra a guardarsi la gara di punizioni a fine allenamento. Poche parole, gruppo unito. La sua Italia funziona così. Il morale è alto, domani ad Atene con la Grecia è pur sempre un’amichevole. Gli azzurri lavorano col sorriso. Prima per gli esercizi di possesso palla, poi i cambi di campo e partitella con le formazioni già declinate. Titolari con con De Sanctis in porta, Bonera a destra, Cannavaro e Chiellini centrali, Grosso a sinistra; a centrocampo Gattuso, De Rossi e Montolivo; in attacco Toni punta centrale, con Camoranesi e Giuseppe Rossi a supporto. Riserve: Curci in porta, Dossena, Gamberini, Legrottaglie e Maggio in difesa; D’Agostino, Perrotta e Pepe in mediana; Quagliarella, Iaquinta e Gilardino in avanti. A fine seduta si fermano a tirare le punizioni D’Agostino, De Rossi (e poi Grosso) Pepe e Giuseppe Rossi. Tutti gli altri a guardare, compreso Lippi. E a scherzare, sfottendo gli errori Pepe fino agli applausi per i quattro centri di fila di D’Agostino. Il metodo Lippi è questo: gruppo e 30 risultati utili consecutivi.

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