Milan tiene il passo dell’Inter, La Roma vittoria importante nel derby

ROMA, 16 NOV – Un rigore contestato dagli ospiti, e messo a segno da Kakà, consente al Milan di battere il Chievo e di tenere il passo dell’Inter, sola in testa dopo le due prodezze balistiche di Ibrahimovic a Palermo. Nel derby serale all’Olimpico, attesissimo nella Capitale, la Roma batte 1-0 la Lazio, che interrompe così la sua serie positiva e, a meno 5 dai nerazzurri, vede allontanarsi la cima della classifica. Per una sorta di legge del contrappasso, la sconfitta al Meazza sta stretta ai veronesi, come era stato stretto ai rossoneri il pareggio di domenica scorsa a Lecce. Milan, dunque, a quota 26, un punto dietro la capolista, che attende sabato la Juve, alla quale non è bastata la squillante vittoria casalinga (4-1) sul Genoa, nell’inconsueto anticipo di giovedì, per agganciare i nerazzurri, o almeno ridurre la distanza. Non tiene il passo, invece, il Napoli, schiacciato a Bergamo da un’Atalanta che si conferma la sua bestia nera. Non è il 5-1 dello scorso campionato, ma un 3-1 che fa comunque male. Doni e compagni hanno cercato pervicacemente la vittoria, punti sul vivo da un dubbio rigore concesso agli ospiti, che ha scaldato molto gli animi, in campo e fuori. E non tiene il passo neanche la Lazio, che va in svantaggio su una prodezza di Batista e non riesce a recuperare, anche perchè ridotta, per buona parte della ripresa, in inferiorità numerica per l’espulsione di Ledesma (pareggiata sul finale da quella di Perrotta). Parecchie occasioni sprecate, dall’una e dall’altra parte, e giallorossi che salgono a centro classifica e vedono allontanarsi lo spettro della crisi (oltre ad avere ancora da recuperare il match casalingo con la Sampdoria). Risultati a sorpresa a Udine e Cagliari, dove si affermano, con il punteggio minimo, le compagini meno quotate. Al Friuli, il fanalino di coda Reggina batte, con un gol di Brienza, gli irriconoscibili padroni di casa e sale a quota 8, affiancando il Bologna e lasciando all’ultimo posto il Chievo. Al Sant’Elia, un rigore di Acquafresca permette ai sardi di allontanarsi ulteriormente dalla zona retrocessione. Prandelli non ci sta: dopo il gol di mano di Gilardino a Palermo, la Fiorentina è penalizzata, a suo dire, da troppe decisioni arbitrali. Restano invece limitate ai 90′ del campo le proteste contro l’arbitro Brighi in Atalanta-Napoli: Doni che chiede di essere sostituito sul penalty fischiato al Napoli, Zalayeta espulso, il mancato rigore concesso ai bergamaschi con l’espulsione per proteste di Del Neri. Ma il risultato mette d’accordo tutti: «Sconfitta giusta», dice poi Reja. Altra sorpresa, ma sul piano tecnico più che del risultato, a Catania, dove uno scatenato Mascara si concede la sua prima tripletta e regala agli etnei la vittoria n. 100 in serie A. La seconda rete è una punizione frutto di un accorgimento tattico già provato domenica scorsa: una ‘doppia barrierà con alcuni catanesi che avanzano verso la porta e, prima dello scoccare del tiro, retrocedono per non far scattare il fuorigioco. Al Torino due gol (Colombo e, su rigore, Amoruso) non bastano ad evitare la sconfitta. Coda polemica – ed è ancora nervosismo tv – con la lite tra Walter Zenga e il conduttore di Stadio Sprint Enrico Varriale, difeso poi dal direttore di Raisport Massimo De Luca. Al Marassi, la Sampdoria domina il Lecce, segna tre reti (una di Cassano) ma finisce in affanno. Agli ospiti, comunque, non basta una doppietta di Tiribocchi per evitare di essere battuti, e scavalcati di un punto dai blucerchiati. Completa il quadro della 12/a giornata della A il pari casalingo del Siena con il Bologna: a segno con Ghezzal, i toscani si fanno raggiungere da Di Vaio, su penalty.

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