«Potenzialmente questa è la mia Lazio più forte». Delio Rossi alla vigilia della gara interna contro il Catania allontana le nubi e disegna un futuro radioso per i suoi ragazzi. «Quella che arrivò terza era molto più squadra di quanto lo sia oggi questa. Va tenuto, però, in considerazione che da pochi mesi è partito un nuovo ciclo. Questa è certamente una squadra intrigante ma avrà bisogno di tempo prima di poter capire dove potrà arrivare, ma ha dalla sua l’età, il gruppo è giovane. Bisognerà certamente lavorare ancora tanto». Domani arriverà il Catania di Walter Zenga. «Ritengo i siciliani la vera sorpresa di questo inizio di stagione. Hanno un bravo allenatore, capace. Lo scorso anno venne a vedere la nostra rifinitura a Milano prima di un posticipo, ci incontrammo e parlammo un pò. Gli feci i complimenti perchè ovunque è stato ha fatto bene, andando anche ad allenare in posti come Belgrado dove per far bene ci il pelo sullo stomaco. Lamentò la non chiamata del calcio di casa nostra ma gli dissi che sicuramente anche il campionato italiano si sarebbe accorto di lui, visti i risultati che aveva ottenuto, e fui buon profeta. Ha portato delle novità nel nostro campionato come lo studio sulle palle inattive, considerato come la sua squadra cura quel particolare è sinonimo di un lavoro dietro. Domani comunque mi aspetto una squadra chiusa. Il Catania cura molto la fase di non possesso, certamente non verranno a fare la partita, saranno poche le squadre che lo faranno. Noi dovremo giocare con le nostre caratteristiche senza snaturarci ma certamente tenendo in considerazione le loro caratteristiche. Sarà una gara difficile come tutte quelle in casa. Il tridente pesante? Sinceramente proprio pesante non mi sembra… Semmai leggero visto di chi stiamo parlando. Non ho ancora scelto, ho ancora qualche dubbio sulla formazione da mandare in campo. Rocchi avrebbe bisogno di essere al meglio, senza acciacchi per poi giocare e prendere il ritmo partita. Il problema però non è l’impiego del tridente o da chi sarà composto ma i movimenti che dovranno fare gli attaccanti per dare una mano a tutta la squadra. Avere uno statico davanti o tanti attaccanti non risolve il problema se non si fanno i movimenti giusti. Si rischia di arrivare avanti e non avere gli spazi. È fondamentale il legame che si crea fra le punte e la squadra». Per scardinare il fortino di Zenga, Rossi si affiderà a Rocchi, Pandev e Zarate, mentre Mauri verrà schierato a centrocampo. In difesa ancora Siviglia e Rozehnal, con Cribari non convocato per scelta tecnica. Il brasiliano sta accusando questo momento dove gioca con il contagocce.