Rassegna Stampa | GaSport | Con Montella in panchina, Taddei è tornato ad essere un giocatore indispensabile, come lo era fino a qualche anno fa…
Ci vuole abilità per vivere in equilibrio tra la facilità dell’estremo e le difficoltà della normalità. Tra la naturalezza con cui si esprime il talento e la routine con cui si presentano certe fatiche quotidiane. Rodrigo lo sa, tutta l’esistenza sospeso come un trapezista tra il volo e il vuoto, il filo e la rete. La vita lo ha messo alla prova con tutto il repertorio: distacchi, dolori, separazioni, amori.
Vicende tragiche e bellissime, si è inabissato ed è risalito, è caduto e si è rialzato. E il calcio, pure, sono anni che gli presenta il conto: quante volte su e giù, come un ascensore, lui che era un mostro di regolarità, tra l’esecuzione di un Aurelio (lo ricordate?) e il trattamento di uno strappo muscolare, tra un gol in rovesciata e una fitta al polpaccio, una passeggiata nel cielo e un ritorno sulla terra.