Forza-Roma.com | Campeggia in home page del sito del Corriere dello Sport il nuovo piano della Roma a stelle e strisce. Secondo quanto riporta il sito ci vorranno circa tre settimane per arrivare alle firme.
DiBenedetto piazzerà suoi manager in tutti i ruoli chiave mentre lui assumerà l’incarico principale di presidente.
Calzini giallorossi. Anzi yellow-red sox, tanto per farvi percepire l’aria che da ventiquattro ore si respira nella Roma yellow-red. Perché il modello economico, sportivo, manageriale, di mister Thomas DiBenedetto, futuro presidente della Roma sempre che tutto vada in porto come sembra, sarà quello dei Boston red sox. Dove l’uomo che è riuscito a concretizzare quello che fu impedito al fondo di George Soros, è riuscito a sconfiggere anche la maledizione di Babe Ruth. Ora ci proverà con la Roma. E sembra che tutto stia andando in questa direzione. Tanto è vero che ieri, l’ad di Unicredit, Federico Ghizzoni ha ribadito: «Sono fiducioso, stiamo lavorando intensamente».
TEMPISTICA – Saranno giorni di grande lavoro per l’avvocato Mauro Baldissoni (studio Tonucci) che a questa avventura sta lavorando da diversi mesi. Il legale se ne è fatto, felice, una ragione, da romano, romanista, calciatore (dicono pure bravino), abbonato in tribuna Tevere. Toccherà a lui, probabilmente già nei primi giorni della prossima settimana, fornire le informazioni aggiuntive richieste e su questo punto già ieri ha lavorato in contatto telefonico con gli States. Tra queste, per quello che ci risulta, non ci sarà nessuna richiesta di aumento del prezzo, quello di fatto è stato fissato nella tre giorni a New York, come sono stati concordati parecchi altri punti economici. Le ulteriori richieste sono soprattutto riguardo la composizione della As Roma LLC, la società creata da mister DiBenedetto per la scalata alla società yellow-red e riguardano alcuni rilievi tecnici (esempio: come mai avete dato questa valutazione a x, y eccetera?). Una volta esaudite positivamente queste richieste, si passerà alla fase inesclusiva che dovrebbe richiedere un tempo stimabile in due-tre settimane per arrivare alle firme. A quel punto la Roma sarà degli americani, ma ci sarà ancora bisogno di richiedere l’autorizzazione all’antitrust e poi dare il via all’Opa. In questa fase non saranno avviati (o ravvivati) contatti con dirigenti, manager, allenatori, giocatori. In questo senso, si partirà solo dopo le firme. La prima parte di queste ulteriori trattative, saranno fatte principalmente via mail, fax, telefono, ma quando si arriverà alla fase finale, le parti (Unicredit e cordata americana) si incontrerannopersonalmente, da stabilire se lo faranno ancora a New York o direttamente a Roma (più probabile la seconda ipotesi).
DIBENEDETTO – Il presidente sarà Thomas DiBenedetto, un signore che chi lo ha conosciuto, ce lo ha descritto come una persona molto preparata, innamorato dello sport e del business.Nei mesi scorsi in più di un’occasione è stato nella Capitale, assistendo in incognito almeno a due partite della squadra di Ranieri (Roma-Inter e Roma-Bari, entrambe finite con la vittoria per 1-0 dei giallorossi), convincendosi ancora di più delle enormi potenzialità di un club che come nome ha quello di Roma. E’ molto probabile che entro una quindicina di giorni, DiBenedetto sbarchi direttamente nella Capitale. E con lui sicuramente porterà alcuni suoi manager che saranno sistemati negli snodi ritenuti fondamentali per il futuro romanista: 1) amministrazione; 2) merchandising; 3) comunicazione. Ma è chiaro che pure gli americani sanno bene come sarà necessario conservare un’anima romana e romanista e non solo per quel possibile venti per cento che Unicredit potrà cedere a un imprenditore romano (in pole-position in questo momento sembra esserci il costruttore Luca Parnasi, mentre fino a oggi non sono arrivati segnali dal dottor Francesco Angelini che pure aveva garantito ci sarebbero stati). Già si sono fatti svariati, pure troppi, nomi a proposito di quello che sarà l’organigramma della Roma a stelle e strisce. E’ un esercizio che in questo momento è soltanto inopportuno. Certo, nei mesi scorsi qualche contatto con allenatori e dirigenti c’è stato, ma quello che conta, ora, per mister DiBenedetto e soci, è arrivare alle firme. Solo dopo partirà la Roma del futuro.