E la Nord si trasformò in piccionaia!

Pensavate di esservi liberati di me, eh? E invece no! Complice un malanno di stagione prima e una gita al ponte dei morti (loro!) poi,  non avevo potuto presenziare allo stadio nelle ultime 2 partite della “Maggica”. Ho pensato di riprendermi il mio posto in Sud proprio il giorno del mio 30esimo compleanno, guarda caso per una di quelle partite che ci fanno ricordare perché abbiamo scelto i colori “giusti”.

In Curva purtroppo niente coreografie o striscioni particolari, ne da una parte ne dall’altra: il Ministro non ce lo permette più.  Grazie davvero, Ministro, lei è un GENIO (sic). Ci siamo dovuti affidare esclusivamente alle nostre voci, comunque in grado di sovrastare il pessimo “nuovo” inno della Lazio e di far sentire la nostra vicinanza ai ragazzi per l’intero arco della partita. Già perché il già brutto “Lazio, sul parto verde vola…” è stato sostituito già da un po’ di tempo con un ancor meno orecchiabile “Non mollare mai” (prontamente storpiato dai romanisti in “non mollarlo mai!”).  Insomma i nostri amici spennacchiotti cambiano gli inni quasi con la frequenza con cui cambiano i capitani. Ieri per inciso, il loro capitano era un tal Tommaso Rocchi, una grande carriera in corazzate come ProPatria, Saronno, Treviso, Fermana e Empoli… prima di venire a chiudere la carriera in Provincia.

Scusate la divagazione sui cori laziali ma a inizio partita è stato l’unico momento in cui si sono sentiti, poi è stato solo silenzio assordante in quell’angolo pieno di aspiranti napoletani. Si perché ieri, non si sa bene perché, chiunque avesse i colori biancocelesti addosso (partendo dai giocatori) aveva una strizza che levati. Noi romanisti, per carità, abbiamo ringraziato per questo popò di timore reverenziale e ci siamo andati a prendere i tre punti, giocando un onesta partita, impreziosita da due rigori sacrosanti che l’ultima volta che ho controllato, se segnati, valgono un gol. No perché dopo la partita qualche spennacchiotto millantava… “e vabbè, c’avete segnato solo su rigore, non avete meritato… noi avremmo da recriminare su un rigore non dato, forse 2, un fallo fuori area, 3 fuorigioco non fischiati, 2 ammonizioni fasulle, 5 mancate espulsioni, il palo di Foggia, la traversa di Zarate presa sabato nell’allenamento di rifinitura, il cuoco che ha pranzo ci ha scotto la pasta, l’autista del pullman che ha sbagliato strada all’altezza dello svincolo per Valmontone e Lotito che s’era giocato la sconfitta della Lazio alla SNAI.”

Entrambi i rigori hanno un sapore speciale. Il primo, perché sembrava non entrare mai. Borriello non è che avesse tirato benissimo. Qualche vaffa si era già alzato in Curva ma per fortuna subito dopo c’è stato tutto il tempo di lanciarsi dal seggiolino per esultare incurante dei malcapitati che si trovavano più sotto. Faccio pubblica ammenda, di nuovo. Ma ormai, dopo Roma-Inter so che non credete più alla buona fede delle mie scuse e che sospettate che io provi un sinistro retrogusto nello spaccarvi le mascelle in un generoso moto d’affetto! Ebbene si, avete ragione.

Insomma, 1 a 0 e manco fossimo a teatro, la Curva Nord si trasforma in piccionaia mentre la Curva Sud diventa il palco. Di là, silenzio. Tombale. Di qua, delirio.  Totale. CHE GUSTO!

Si continua a giocare, o meglio, la Lazio si ricorda che ci sarebbe da giocare un derby. Si comincia ad affacciare dalle parti di Julio Sergio che, facendo tuttavia il suo sporco dovere, non faceva correre eccessivi patemi alla difesa e soprattutto a noi tifosi, moderatamente preoccupati. La reazione della Lazio si concludeva nel fragoroso palo di Foggia. La Nord, reclamava un rigore, rigore che non ci sarebbe comunque dovuto essere a causa di un precedente fuorigioco laziale non fischiato. La Roma nel frattempo non stava con le mani in mano e colpiva un’altrettanto clamorosa traversa con “Barattolo” Simplicio, e che se solo avesse tirato di piatto si sarebbe preso la sua prima rivincita da quando è approdato a Roma.

Facevano tenerezza i nostri alter-ego sfigati, che dimenandosi e sbracciandosi inutilmente, parevano intrappolati in una rete che pian piano si stringeva attorno ai malcapitati 160 grammi di bontà in olio d’oliva e che permetteva di assaporare tutta la tragedia di cui si trovavano protagonisti.

L’ingresso del barista e il successivo rigore (sacrosanto) concesso a pochi minuti dalla fine permetteva quindi di scrivere finalmente i titoli di coda di una sfida che liberava gli spennacchiotti dall’incombenza di dover tifare per una squadra tra le più brutte della storia e gli permetteva di tornare a una delle loro nuove passioni: l’Inter!

Al fischio finale, i nostri eroi sono venuti a ringraziare sotto la curva, ho visto gente uccidersi per volare ad acchiappare le magliette lanciate in Sud da Mirko, Phil e gli altri. Capitan Futuro, pazzo di gioia, a momenti scavalcava e  veniva in Sud… (se fossi stato in lui ieri lo avrei fatto… l’avrebbero fatto nuovo nuovo!). La Curva è rimasta a godersi  lo spettacolo di una Nord che si svuotava alla velocità della luce irridendo la tifoseria avversaria con un ovvio “Il piccione dove sta, il piccione dove sta… iiiil piccione dove staaa, e dove staaaa, il piccione dove sta?”… e quando tutto sembrava finito, i giocatori sono usciti di nuovo, stavolta in mutande, quasi a voler mostrare la gioia incontenibile che regnava nello spogliatoio giallorosso! E forse anche per solidarietà con i colleghi spennacchiotti, che in mutande sono usciti anche loro, ma dallo stadio…

Bentronati ragazzi, da oggi vita nuova!

P.S.: Special thanks a mia madre che a cena, per il mio compleanno, mi ha fatto trovare il piccione ripieno! Davvero unica!!!

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13 commenti su “E la Nord si trasformò in piccionaia!”

  1. Vedrete che bello che sarà il Derby tra qualche anno…… Lazio – Frosinone!!!! Sono una massa di pipponi e adesso che hanno rubacchiato qualche punto qua e là si sentono sulla vetta del mondo. Tra qualche settimana vedrete che crollo verticale che faranno i cuginastri biancocelesti!!!! FORZA ROMA!!!!

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  2. il friulano è piagnone..
    non tutti lo sanno lo so io che in sta terra de patatari e c a z z o ni leghisti ce vivo (sic),,,
    ma che reja,allenatore de serie a me dica che la lazio c ha messo sotto nn mi suona.
    ma quando? in porta c hanno tirato du volte,de passaggi in fila nn so mai arrivati a piu de quattro,e ancora parlano?
    ma ndo stava reja?a guarda il derby lazio atletico roma? mmmmmmmmmmmmmmmmmmm…………..me sa che ce finisce…. a zozzzzzziiiiiiiiiiiiii!!!!!!
    siete la vergogna delcalcio italiano in europa;;;;;;

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  3. Caro cugino, tu aspettavi il profeta…
    Bel giocatore quell’Hernanes, veramente, due piedi mica male e un bel talento…
    ma, cugino caro, il profeta era, è e sempre sarà uno solo:
    Erano gli anni 70 e ancora si giocava il calcio del 1-3-3-3 a catenaccio con marcature a uomo fisse.
    Nel mondiale del 74 arrivò una piccola nazione del nord europa di arancione vestita che mai si era qualificata a una fase finale dei mondiali.
    I moduli di quella squadra erano rivoluzionari, un calcio nuovo, veloce, spettacolare e tremendamente efficace con attaccanti che sapevano tornare a coprire e difensori che sapevano anche attaccare schierati in uno spregiudicato 4-3-3.
    Punta di diamante di quella irripetibile “arancia meccanica” era il capitano, Johan Crujiff, il numero 14 era un artista vero, Ambidestro, dribbling fulmineo, progressione nei primi 10 metri imprendibile per qualsiasi marcatore (nella finale di champions con l’ajax cotro l’inter di Herrera fece andare fuori di cervello un certo Gabriele Oriali), piedi fatati e una visione di gioco che non ha mai avuto eguali nella storia del calcio, poteva salvare un goal sulla sua linea di porta e un minuto dopo essere davanti alla porta avversaria per segnare.
    era 1 e 11 allo stesso tempo il “tulipano volante”, il “profeta del goal” lui si, caro cugino, il più grande di sempre…
    ricordatene caro cugino, prima di affibbiare soprannomi così alla leggera, spesso sono occupati…da chi incantava il mondo su un campo da calcio ben 30 anni fa…

    p.s. CUGINO….PRRRRRRRRRRRR!!! 😛 XD

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  4. Questa poesia ce la regala Emanuele CoredeRoma felice di condividerla con tutti gli amici del Gruppo Romamor.

    Siete piagnoni

    Siete piagnoni perché dite che lo siamo noi.
    Siete piagnoni perché avete preso la sveglia e nun ce volete sta.
    Siete piagnoni perché l’arbitro ha favorito voi e nemmeno ve ne siete accorti.
    Siete piagnoni perché il profeta s’è perso.
    Siete piagnoni perché Zarate doveva essere più forte de Totti.
    Siete piagnoni perché Boriello ha sbagliato il rigore ma Muslera l’ha messa dentro.
    Siete piagnoni perché pensavate de vince lo scudetto e tempo tre partite vi ritrovate a destra.
    Siete piagnoni perché il gol de Greco era regolare.
    Siete piagnoni perché Rocchi risponde al capitano ma in campo non becca na palla.
    Siete piagnoni perché credevate di aver trovato un allenatore e invece avete trovato un caciottaro.
    Siete piagnoni perché pure quest’anno sarete costretti a concedervi al nemico di turno.
    Siete piagnoni perché l’aquila non ha volato.
    Siete piagnoni perché i centimetri di Reja sono quelli del profeta che entra da dietro.
    Siete piagnoni perché siete della Lazio.
    Siete piagnoni perché la traversa di Simplicio è più bella del palo di Foggia.
    Siete piagnoni perché noi avevamo un capitano in campo e voi no.
    Siete piagnoni perché fate ride.
    Siete piagnoni perché pensavate in grande ma il grande per voi non esiste.
    Siete piagnoni perché Vucinic vi segna sempre.
    Siete piagnoni perché fate fa la differenza pure a Baptista.
    Siete piagnoni perché Stendardo s’è laureato ma a pallone non ce sa giocà.
    Siete piagnoni perché quando Morganti va fatto vince i derby non avete parlato dell’arbitro.
    Siete piagnoni perché avemo dominato e non ce volete sta.
    Siete piagnoni perché vi chiamate Lazio.
    Siete piagnoni perché non siete cittadini romani.
    Siete piagnoni perché non portate i colori della città.
    Siete piagnoni perché l’invidia ve se magna.
    Siete piagnoni perché so tre derby che vedete la Sud festeggiare.
    Siete piagnoni perché siete delle pippe.
    Siete piagnoni perché …

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  5. caro zelder sbagli,
    il tifoso laziale è come quello che raccoglie i pomodori,
    un tifoso stagionale, va dove c’è lavoro, credo questo anno abbia i colori rossoneri

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