Rassegna Stampa – Il Romanista – Nessun processo, nessun banco degli imputati, tantomeno nessun ultimatum. Nel confronto tra Ranieri e la squadra, andato in scena ieri mattina a Trigoria prima dell’allenamento, il tecnico ha avuto parole decise nei confronti dei giocatori, necessarie per dare uno scossone, ma non ha attaccato nessuno. Anzi. Ha invitato i giocatori «a restare uniti», a «non mollare» perché nulla è compromesso. Il cappotto di Cagliari non va sottovalutato, è sintomo che qualcosa «ancora non va» ma la storia di questa stagione è tutta da scrivere. A partire da mercoledì, a Monaco. E proprio perché tutto l’ambiente Roma, in questo momento, deve «essere compatto», Rosella Sensi ha deciso di seguire la squadra in Germania. Il presidente aveva già preso in considerazione l’idea nei giorni scorsi perché non voleva perdere il ritorno della Roma in Champions dopo 18 mesi di assenza, ma, in seguito alla pesante sconfitta del Sant’Elia, ha rotto gli indugi, decidendo di andare a Monaco. Il numero uno giallorosso non ha preso bene la debacle contro il Cagliari, non tanto per la sconfitta in sé, quanto per il modo (e il passivo) con cui è arrivata. E si aspetta, tra due giorni, una reazione da grande formazione quale è la Roma. La stessa reazione se l’aspetta Claudio Ranieri.
Il tecnico è convinto che la squadra vista sabato sera a Cagliari sia soltanto una brutta copia della Roma vera, che può (e deve) fare molto di più. Le possibilità per farlo ci sono tutte, basta solo che i giocatori trovino di nuovo quella convinzione e quell’amalgama che lo scorso anno li ha portati a sfiorare lo scudetto. Il mister si aspetta che, in questo momento di difficoltà, siano i senatori a prendere per mano il gruppo, guidando i giovani che non hanno ancora l’esperienza necessaria a certi livelli. È da loro, da quei giocatori che appena quattro mesi fa sono stati Campioni d’Italia per mezzora, che Ranieri vuole le risposte più importanti, convinto che basteranno un paio di risultati utili a ridare fiducia «a un grande gruppo».
Ranieri, che durante l’allenamento si è fermato a lungo a parlare col direttore sportivo Daniele Pradé, ha anche risposto a uno dei pochi tifosi presenti alla seduta che chiedeva spiegazioni:
«Mister come mai questa sconfitta?»
è stata la domanda rivolta all’allenatore romanista che ha risposto:
«Sono stati più bravi loro»
«Sì, ma prenderne 5 non è possibile, è assurdo».
A quel punto il tecnico della Roma ha risposto:
«C’hai ragione».
La squadra, dal canto suo, sta cercando di assorbire la batosta. Sull’aereo che ha riportato a Roma i giocatori, poche parole e sguardi bassi. Totti e compagni sanno che sconfitte del genere («modello Manchester», ha detto qualcuno) non devono più capitare e vogliono dimostrare all’allenatore, alla società e a loro stessi, di essere in grado di migliorare il risultato della stagione appena trascorsa. Non solo: non si sentono da quarto o quinto posto e, anche in questo caso, vogliono dimostrarlo. Nessuno è intenzionato a mollare, o dare alibi a disfattismi. D’altronde farlo a settembre e dopo appena due partite, sarebbe un delitto, oltre che un errore. La rosa messa a disposizione di Ranieri è di primo piano. La squadra è più forte della scorsa stagione, come ha ribadito anche Pizarro. Ma è sul campo poi che si devono dare le risposte. E i giocatori della Roma sono pronti – tutti, nessuno escluso – a dimostrare tutto il loro, enorme, valore.