Parole parole parole…. ma è ora di giocare

Forza-Roma.com (Riccardo Lelli) – Dopo la pausa delle nazionali il campionato è ripartito con tante emozioni e tante perplessità che sfortunatamente hanno regalato ai tifosi giallorossi qualche preoccupazione di troppo. Un campionato appena iniziato ma che, tra tessera del tifoso, divieto delle dirette sulle radio locali e i problemi societari, ha gia fatto parecchio discutere.

Nella conferenza stampa, prima della partita di Cagliari, mister Ranieri parla chiaro e senza peli sulla lingua rimproverando alcune situazioni che in questo momento lo lasciano perplesso per quanto riguarda il continuo della stagione.

Il tecnico di San Saba manda due stoccate alla dirigenza: la prima:

“di cosa sono rimasto colpito?, dai campi, perchè sono rovinati come l’anno scorso se non peggio”

La seconda, la campagna acquisti si è conclusa all’ultimo giorno disponibile e quindi non è stato possibile fare una programmazione con la rosa al completo visto il calendario molto ristretto e la quantità di partite ravvicinate, che non permettono ai giocatori di trovarsi pronti.

Il terzo punto trattato da Ranieri riguarda le dichiarazioni di Mexes rilasciate in settimana

non so se rinnoverò il contratto….

parole che hanno sorpreso tutti e preoccupato la piazza. Non sarà difficile immaginare che il clima nello spogliatoio non possa essere dei migliori dopo la scelta di non convocare il francese. Che sia l’inizio di un caso Mexes?.

Per quanto riguarda i risultati, un inizio di stagione cosi pessimo non era sicuramente quello che ci aspettavamo, un pareggio in casa contro il Cesena e una batosta subita a Cagliari, in una gara sicuramente da dimenticare.

Non c’è tempo per lasciarsi andare ai dubbi, l’esordio in Champions a Monaco di Baviera è mercoledi e la squadra si deve rimboccare le maniche per cambiare rotta già da questa partita. Un risultato positivo potrebbe ridare morale a tutto l’ambiente giallorosso.
Nel frattempo è arrivata la notizia che i calciatori di Serie A il 25 e 26 settembre prossimi non scenderanno in campo perché ufficialmente in “sciopero”. In questi ultimi giorni l’assemblea delle squadre di Serie A ha approvato una piattaforma composta da otto punti in cui si parla di:

  1. forte variabilità dell’ingaggio legata ai risultati raggiunti,
  2. esclusività della prestazione sportiva del calciatore,
  3. divieto di rivolgersi a medici diversi rispetto a quelli consigliati dai club,
  4. abolizione dell’obbligo di non far allenare a parte elementi della rosa,
  5. revisioni dei limiti massimi all’importo delle multe,
  6. riforma del procedimento davanti al Collegio arbitrale,
  7. previsione di codici di condotta in ogni società,
  8. limitazione della possibilità di rifiutare la cessione quando ci siano le stesse condizioni di ingaggio.

A questo punto permettetemi due riflessioni:  la proposta della Lega di costringere un giocatore a trasferirsi in un altro club in caso ci siano le stesse condizioni di stipendio mi sembra sicuramente fuori luogo  e con tutta probabilità illegale. Un giocatore infatti è paragonabile ad un libero professionista e, per legge, è dunque libero di poter rispettare il contratto regolarmente firmato con il consenso di ambo le parti.

Dall’altra parte però, L’AIC dovrebbe manifestare il proprio dissenso in altri modi.  E’ inaccettabile che sportivi strapagati come i calciatori usino una risorsa come lo sciopero per tutelare i propri diritti. Cosa dovrebbero fare i metalmeccanici o i precari o chi non arriva a fine mese etc etc?

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