Fra Vucinic e Aquilani. Il mercato romanista, in attesa di eventuali nuove sulla possibile cessione della società, si muove soprattutto intorno alla necessità di confermare due punti fermi della squadra, pedine fondamentali nello scacchiere di Luciano Spalletti. Situazioni e problemi diversi, a seconda che si parli del montenegrino o dell’azzurro.
Aquilani ha un contratto fino al 2010, fatto quando il giocatore non era certo esploso ai livelli attuali. Il che significa una cosa innanzitutto: guadagna poco (900mila euro il prossimo anno), ovviamente in confronto a quanto potrebbe guadagnare altrove, alla luce delle capacità messe in mostra nelle ultime stagioni. Dunque il centrocampista della Nazionale vuole di più e per rinnovare subito chiede 2 milioni e mezzo (ma forse gliene basterebbero anche due, con ingaggio a salire), sapendo bene che la Juve sarebbe pronta a dargliene 3 e mezzo. La Roma per ora ne ha messi sul piatto uno e mezzo. Troppo poco, ma un nuovo incontro fra le parti, previsto forse già in questi giorni, potrebbe sbloccare la situazione.
Se nel caso di Aquilani la palla è ancora in mano alla Roma, l’affare Vucinic è invece una battaglia a centrocampo con il Lecce. Cartellino diviso a metà, con i pugliesi che chiedono tanto (12 milioni), forti, forse, delle offerte di qualche grande club, cosa che non dovrebbe affatto stupire, visto che sul "vice-Totti" s’è mosso in passato anche il Real.
Ma il giocatore vuole la Roma, lo ha fatto presente ai dirigenti giallorossi, che dunque dovrebbero fare lo sforzo, riuscendo magari a convincere il Lecce con un assegno non superiore ai 9-10 milioni.