Rassegna Stampa – Corsport – La seconda notte a Roma senza la firma sul contratto. Niente a che vedere con lo strazio che sta vivendo il fratello Nicolas, ma anche Guillermo Burdisso si è dovuto armare di pazienza, nella speranza di essere da oggi ufficialmente giallorosso. Una piccola differenza sul riscatto dell’argentino separava ancora il club di Trigoria dal Rosario Central; solo nel tardo pomeriggio il di rettore sportivo Daniele Pradè è riuscito a venire incontro a tutte le condizioni poste dai sudamericani: 4,5 milioni di euro per l’acquisizione a titolo definitivo di Burdisso jr, al termine di un anno di prestito oneroso, concordato in circa 500 mila euro. Non resta che attendere il fax con il lasciapassare del presidente del Rosario, Norberto Speciale, a sua volta costretto a sottoporre la questione al nutrito Consiglio degli argentini.
VISITE – Nel frattempo, il secondo giorno di Guillermo nella Capitale è volato via. Con il fuso orario ancora sulle spalle, il difensore si è presentato alle 10.20 al Policlinico Gemelli per sottoporsi alle visite mediche. T-shirt bianca, volto concentrato, il ragazzo ha sopportato due ore di controlli standard. Poi il pranzo con papà e procuratore, che alzatosi da tavola ha raggiunto a Trigoria Pradè. Guillermo, invece, si è riposato ancora un po’, dopo la lunga dormita del giorno prima. Quindi il primo allenamento a Roma, purtroppo senza fratino giallo rosso, lontano dai campi del Fulvio Bernardini: si è visto costretto a ripiegare sulla palestra privata dell’albergo in cui alloggia, a pochi passi da Villa Borghese.
FIRMA – Il piccolo Burdisso, 22 anni compiuti il 24 aprile, è fiducioso. Il suo manager lo ha rassicurato sul buon esito della trattativa. Nel pomeriggio di oggi conoscerà Ranieri, Totti e il resto dei compagni. Con la firma sul contratto (un anno più quattro, a circa 400 mila euro), si spalancheranno anche i prati di Trigoria. Ranieri vorrebbe metterlo subito alla prova contro il Pescara, nell’amichevole dell’8 agosto. Più in là l’emozione dell’Olimpico, ammesso che il sogno della prima gara ufficiale non si realizzi già a San Siro, contro l’Inter in Supercoppa. Anche dalla panchina, Guillermo spera di non dover vivere il paradosso di salutare il fratello Nicolas da avversario. Pensieri, al momento, non prioritari. Oggi, per essere felice, a Burdisso jr sarà sufficiente riporre sotto il cuscino il contratto con tutte le sigle necessarie. Prima di addormentarsi nella terza notte della Capitale.
